I carabinieri di Moncalieri hanno identificato gli autori dell’aggressione, avvenuta nella notte tra il 29 e il 30 luglio, nei confronti dell’atleta Daisy Osakue, colpita a un occhio da un uovo lanciato da un’auto in corsa. Si tratta di tre ragazzi italiani residenti a Vinovo, La Loggia e Moncalieri. Uno di essi è figlio di un consigliere comunale del Pd.
La notizia è riportata dal sito di RaiNews. La “banda” ha utilizzato un Fiat Doblò intestato al padre di uno dei giovani. Ai carabinieri hanno raccontato di aver lanciato le uova per “goliardia”. Sono stati denunciati per lesioni e omissioni di soccorso. Le indagini, coordinate dalla Procura di Torino, erano state avviate subito dopo le prime dichiarazioni fornite da Daisy Osakue, 22 anni, che rischia di saltare gli Europei di Berlino. Il veicolo era stato già segnalato da una donna residente a Moncalieri, che qualche giorno prima era stata vittima di un analogo lancio di uova, per fortuna senza conseguenze.
Ieri mattina i militari hanno raggiunto l’abitazione del proprietario dell’auto a Vinovo. La vettura era parcheggiata sotto casa, con evidenti striature di residui di uova sulla fiancata destra. Il proprietario è stato accompagnato in caserma, dove ha spiegato che la vettura è saltuariamente utilizzata dal figlio 19enne. Quest’ultimo, alla presenza del suo avvocato, ha ammesso di aver lanciato le di uova, almeno sette in due mesi, fornendo anche i nomi di due amici che in caserma hanno ammesso le loro responsabilità.
Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha scritto su Facebook: “L’informazione ufficiale ha occupato pagine di giornali e ore di telegiornali per denunciare l’emergenza Razzismo, alimentata da quel cattivone di Salvini. E invece sono stati presi i cretini lanciatori di uova di Moncalieri, che erano mossi non da razzismo ma da semplice stupidità”.
“Anche i figli dei consiglieri comunali del Pd fanno delle cavolate. Da padre mi chiedo dove ho sbagliato…”. È amareggiato il papà di uno dei tre giovani denunciati. “Quando senti di certi episodi, non pensi mai che tuo figlio sia coinvolto – aggiunge interpellato dall’Ansa – mi dispiace per quello che è accaduto. Ora lui e i suoi amici, che vorrebbero chiedere scusa a Daisy, se ne assumeranno le responsabilità…”.
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