Svolta nelle indagini sulla fuga e la latitanza del serbo Norbert Feher, alias Igor Vaclavic, detto “Igor il russo”. L’uomo che ha seminato una scia di sangue nel Bolognese dopo aver ucciso due persone in zona Budrio, la scorsa primavera, e che senza esito fu braccato per settimane da centinaia di uomini delle forze dell’ordine.
Il bandito potrebbe aver ricevuto molti aiuti da alcune persone ora individuate. E così adesso gli inquirenti starebbero concentrando le loro attenzioni su 5 soggetti che risulterebbero indagati. Lo scrive Luca Romano sul sito web del Giornale. Si tratta di amici di Igor, tra cui anche piccoli criminali italiani, che avrebbero offerto il loro sostegno per la latitanza del bandito.
Proprio queste persone potrebbero conoscere gli spostamenti del latitante e soprattutto la sua posizione attuale. Dove si trova il bandito fantasma? Ancora nel territorio fra le province di Bologna e Ferrara che conosce come le sue tasche? È scappato dall’Italia? Di fatto sull’identità di potrebbe averlo aiutato a fuggire c’è ancora il massimo riserbo. Chi avrebbe offerto sponde a Igor a sua volta sarebbe stato protagonista di furti e ricettazione. Tra i reati contestati c’è anche lo spaccio di stupefacenti.
Ed è qui la chiave che cercano gli inquirenti. Comprendere la rete che ha offerto sostegno potrebbe di fatto spiegare la latitanza del bandito e anche favorirne la cattura. Come è noto il 1 aprile di quest’anno il barista Davide Fabbri fu ucciso a Riccardina di Budrio, nel Bolognese. A sparare fu Igor il russo, dopo una colluttazione con la sua vittima. Nel corso della sua fuga, inseguito e braccato grazie a uno spiegamento di forze senza precedenti, il serbo uccise la guardia ecologica Valerio Verri a un posto di blocco. Fino a oggi non è mai stato ritrovato né si sa dove sia veramente.
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