Dopo la confessione di Salvatore Fuscaldo sull’omicidio di Antonella Lettieri, i Carabinieri hanno trovato i resti del rogo degli indumenti indossati dall’assassino. Gli inquirenti continuano a cercare le armi del delitto sepolte nei vigneti di Cirò Marina.
Continuano le indagini sull’omicidio di Antonella Lettieri, la commessa uccisa l’8 marzo 2017 nella propria abitazione a Cirò Marina, per il quale è indagato il vicino di casa Salvatore Fuscaldo. L’uomo, bracciante agricolo di 50 anni, dopo più di un mese ha confessato di essere stato lui l’assassino della povera donna. Il bracciante ha riferito agli inquirenti di aver dato fuoco ai suoi indumenti insanguinati e a un paio di guanti. I Carabinieri hanno individuato i resti del rogo nella stessa area in cui, nei giorni successivi al delitto, erano stati ritrovati il copripiumino e gli scarponi da caccia macchiati del sangue della donna, appartenuti a Fuscaldo. Gli inquirenti sono ancora alla ricerca delle armi usate per commettere l’omicidio che, stando alla confessione del bracciante, sono state seppellite.Verranno presto analizzati i reperti rinvenuti dai Carabinieri nei vigneti di Cirò Marina.
Salvatore Fuscaldo, nella sua confessione resa al sostituto procuratore Alfredo Manca, nel carcere di Castrovillari venerdì 21 aprile 2017, ha dichiarato di aver sotterrato le armi con le quali ha brutalmente posto fine alla vita di Antonella Lettieri. Gli oggetti utilizzati dal bracciante sarebbero stati reperiti direttamente sul luogo del delitto: un coltello da macellaio e un tubo idraulico di ferro di 50 centimetri. Gli inquirenti sono attivamente alla ricerca di quest’ultimi e qualora non dovessero essere ritrovati, lo stesso indagato potrebbe essere condotto sui luoghi indicati per guidare gli investigatori.
I misteri sull’omicidio della commessa di Cirò Marina sono ancora molti nonostante la confessione di Fuscaldo, che attualmente ancora non convince gli inquirenti. Il 50enne ha inoltre sostenuto di aver agito senza premeditazione e se ciò fosse vero cadrebbe una delle aggravanti al delitto. Per il colonnello Salvatore Gagliano, Comandante dei Carabinieri di Crotone che coordina le indagini assieme al Comandante della tenenza di Cirò Marina Alessandro Epifanio, le dichiarazioni dell’uomo: “Sono oggetto di attenta verifica perché il racconto presenta molte lacune. Non è escluso, infatti che quella di Fuscaldo non sia una confessione spontanea, ma sia stata motivata dagli incontestabili elementi di prova raccolti a suo carico e dalla volontà di coprire le responsabilità di altre persone coinvolte”. Molte le cose che non tornano agli inquirenti sulla confessione di Fuscaldo, come il perché dell’utilizzo dei guanti per uccide la donna se l’omicidio non fosse premeditato.
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