Malgrado l’aplomb del Vaticano che ostenta “serenità”, il viaggio del pontefice in Egitto il 28 e 28 aprile 2017 desta timori per la sicurezza dopo gli attentati ai cristiani copti massacrati nelle chiese. Ma papa Francesco non vuole privilegi e rifiuta veicoli a prova di bomba
Nel prossimo fine settimana, venerdì 28 e sabato 29 aprile, si volgerà la storica visita di papa Francesco in Egitto. A venti giorni dal doppio attentato della domenica delle Palme, quando in due diverse chiese a Tanta e ad Alessandria una bomba e un kamikaze hanno seminato la morte uccidendo i fedeli durante la messa: almeno 36 i morti e oltre 100 i feriti. Ma il pontefice ha scelto di usare vetture blindate per i suoi spostamenti.
“Non ci sono preoccupazioni per la sicurezza di Papa Francesco in Egitto”, ha dichiarato oggi 24 aprile il portavoce della Santa Sede, Greg Burke, tanto che Francesco ha chiesto e ottenuto di spostarsi “con una vettura normale, cioè coperta ma non blindata” mentre alla messa, per girare tra la folla “userà una vetturetta da golf scoperta“. “Non userei la parola ‘preoccupazione'”, ha ripetuto Burke ai giornalisti che lo interrogavano, sottolineando che “siamo nel mondo di oggi e la sicurezza è un tema sempre sul tappeto, ma è una questione dovunque, qui come in Inghilterra: una delle tante cose di cui tenere conto, ma il Papa vuole andare avanti e noi andiamo avanti con serenità”.
E infatti “le misure sono le stesse di tanti altri viaggi” e quanto agli uomini della Gendarmeria e della Guardia Svizzera che viaggeranno con il Papa, ha precisato Burke, “i nostri numeri sono gli stessi. Noi non siamo preoccupati”. Al termine del primo giorno della sua visita in Egitto, venerdì 29, visitando nel patriarcato copto-ortodosso il patriarca Tawadros II, papa Francesco ricorderà le vittime degli attentati e i cristiani uccisi in questi anni in un luogo recentemente colpito da un attentato. Dopo l’incontro privato e lo scambio dei doni i due leader religiosi andranno nella vicina chiesa di San Pietro e Paolo, bersaglio lo scorso 11 dicembre di un attentato terroristico, per una preghiera ecumenica per le vittime e per i cristiani uccisi. Fuori dalla chiesa verranno posti dei fiori e si pregherà per le vittime dell’esplosione.
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