Dopo la notizia del grande ritorno di Megavideo, DotCom torna a far parlare di sé: il fondatore del celebre sito ha ottenuto il permesso di pubblicare in diretta streaming su Youtube il proprio processo.
DotCom è il celebre fondatore dei due siti Megavideo e Megaupload. Entrambe le piattaforme di file sharing sono state chiuse dalle forze dell’ordine il 19 maggio 2012. La decisione è avvenuta perché gli utenti condividevano file e video protetti da copyright, violando le norme antipirateria. Dopo l’annuncio della riapertura dei due siti (LEGGI ANCHE: RITORNA MEGAUPLOAD, ED OLTRE A NUOVE FUNZIONALITÀ, RIPRISTINA ANCHE IL VECCHIO DATABASE), l’informatico torna a far parlare di sé: il suo processo per pirateria e riciclaggio del 31 agosto 2016 verrà trasmesso in streaming su Youtube.
Dopo l’arresto del 2012, Kim DotCom è stato rilasciato ai domiciliari attraverso il pagamento di una cauzione; assieme a lui sono stati arrestati diversi collaboratori dei suoi progetti. L’accusa è stata di aver causato danni per oltre 500 milioni di dollari per mancato pagamento di copyright. DotCom ha sempre affermato di non ritenersi colpevole, in quanto i suoi siti si limitavano a permettere il caricamento di contenuti e la loro condivisione gratuita. L’Alta Corte della Nuova Zelanda ha dichiarato nulla la confisca dei beni subita dal fondatore di MegaUpload a causa di vizi procedurali.
Il 31 agosto DotCom sarà chiamato in sede processuale, ma l’ex Hacker ha già avuto una prima vittoria: tutto l’evento verrà trasmesso in diretta live su Youtube. “Amo Internet. Sarà divertente” ha commentato il programmatore, che rischia l’estradizione dalla Nuova Zelanda agli Stati Uniti, dove potrebbe scontare 20 anni di reclusione. La domanda del legale è stata accolta per questioni di trasparenza e Kim confida nella sua capacità di dimostrare al mondo la sua innocenza. La diretta sarà trasmessa con una differita di appena 20 minuti e potrà essere mantenuta in rete per un massimo di sei settimane. DotCom ha twittato: “Vinceremo insieme, gliela faremo pagare. Così ricorderanno di non attaccare Internet“.
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