È salito a 27 il numero delle vittime dell’incidente ferroviario avvenuto verso le ore 11 del 12 luglio tra Corato e Andria, in Puglia dove due treni delle Ferrovie Nord Barese si sono scontrati frontalmente in un tratto a binario unico
Il 12 luglio sarà una giornata che nessuno potrà mai dimenticare, passerà alla storia come uno dei giorni più tragici dell’Italia, il giorno in cui l’inferno è sceso sulla terra, un incubo fatto di lamiere e sangue che ha sconvolto l’intero paese
50 vigili del fuoco hanno lavorato per tutta la notte sul luogo del disastro ferroviario, in Puglia tra Corato e Andria. (LEGGI ANCHE: PUGLIA L’INFERNO TRA LE LAMIERE, PIÙ DI 20 MORTI. IL RACCONTO DEI TESTIMONI [FOTO])
La Polfer di Bari ha estratto intatta la scatola nera del treno proveniente da Bari coinvolto nella strage di Andria. Un errore umano: è questa l’ipotesi prevalente della procura di Trani “Non conosciamo il numero dei passeggeri perché non è un aereo e non abbiamo una lista. Non siamo quindi attualmente certi sul bilancio definitivo della tragedia“, ha detto il procuratore aggiunto di Trani, Francesco Giannella, che dirige l’inchiesta sul disastro ferroviario. “Non ci sono indagati, almeno per ora. Siamo ancora in una fase conoscitiva dell’inchiesta, ma non credo che questa fase durerà molto“. Ha spiegato Giannella.”Bilancio assurdo e inaccettabile“, ha scritto il premier Matteo Renzi su Facebook, dopo essersi recato in Puglia. Tanti i messaggi di solidarietà dall’estero, da Papa Francesco a Vladimir Putin.
In mattinata inizierà il lavoro per il riconoscimento delle salme: un’operazione molto complessa viste le condizioni di molti dei corpi recuperati. “Vi prego, fateci entrare, fateci vedere i nostri cari“, dicono i familiari delle vittime che in queste ore stanno arrivano nei locali del policlinico di Bari.
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