Sicilia, la strage di migranti che non trova pace. La richiesta di Renzi

Tra ieri ed oggi l’orrore di una notizia che sembra non trovare fine: l’ennesimo naufragio, e poi ancora un altro. Due dei tanti viaggi della speranza dalla Libia verso l’Italia, la nuova terra promessa per migliaia di disperati che premono dall’Africa dilaniata dalle guerre e dalla povertà verso l’Europa, si è trasformata in un’ecatombe di migranti. Quella di ieri è stata una delle più disastrose notizie degli ultimi mesi a riguardo: un barcone di circa 20 metri al largo del canale di Sicilia, si è ribaltato in mare. Conteneva secondo le prime ricostruzioni della Guardia Costiera circa 700 persone ma la testimonianza di un sopravvissuto, ha alzato la stima dei dispersi intorno a 900 persone. Sarebbe la più grave sciagura in mare dal dopoguerra, peggiore anche della strage di Lampedusa dell’ottobre 2013, che fece 366 morti e 20 dispersi. Solo 28 i sopravvissuti e 24 i corpi recuperati in mare.

E mentre proseguono le ricerche nel Mediterraneo delle vittime e di eventuali altri sopravvissuti, la notizia di un altro barcone con 200 migranti naufragato oggi davanti alla costa orientale di Rodi, in Grecia, si sovrappone agli aggiornamenti sulla strage di ieri.

Bisogna impedire che il mare diventi un cimitero. Bisogna intervenire in Libia alla radice” così Renzi, a commento della strage. Il Premier ha poi aggiunto: “In questo momento in Libia intervenire con forze internazionali in terraferma è un rischio assolutamente eccessivo. Non possiamo pensare di mandare decine di migliaia di uomini senza una strategia, sull’onda dell’emozione. Escludo la possibilità della presenza di uomini di terra, al momento“.

Il leader del Pd ha poi annunciato che chiederà all’Ue un vertice straordinario in merito: Io ho chiesto che l’Europa giovedì, dopo aver fatto riunioni su tutto, anche sul pesce palla, dedichi un Consiglio europeo al problema dei migranti“. Renzi ha poi fermamente puntualizzato: “La comunità internazionale non ha avuto una visione, una strategia sulla Libia dopo la caduta di Gheddafi. Chiederemo al Consiglio europeo di affrontare il tema in modo più serio. Il mare è una brutta bestia non riuscirai mai a militarizzarlo tutto. La gestione non può essere solo nel mare“. Intanto, è stata convocata per oggi pomeriggio una riunione straordinaria dei ministri degli Esteri e degli Interni europei, a Lussemburgo.

Struggenti sono le parole di Giuseppe Margiotta comandante di un peschereccio coinvolto nelle attività di salvataggio del naufragio di ieri: “Ci hanno chiamato dalla centrale operativa e ci hanno chiesto di mollare la pesca e di andare a salvare delle persone. E noi come sempre, non ci siamo tirati indietro. Ma di vivi non ne abbiamo visti. Abbiamo trovato quattro cadaveri e abbiamo atteso le autorità che arrivassero per prenderli”. Quando, raccontando che l’arrivo della notte ha bloccato le attività di soccorso, ha aggiunto: “Ogni volta speri. Speri di salvarne almeno uno. E quando dopo venti ore che guardi il mare hai gli occhi che ti bruciano e non sei riuscito a vederne neanche uno, puoi soltanto piangere. Lo sai che sono tutti in fondo al mare, anche se non ci vuoi credere.

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