Arrestate 4 persone, e oltre 50 indagate per la gestione illecita degli appalti delle Grandi opere. In manette anche Ercole Incalza, ex dirigente del Ministero dei Lavori Pubblici. I Carabinieri del Ros, nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Firenze sulla gestione illecita degli appalti in diverse opere, tra cui il tratto toscano dell’alta velocità ed Expo, hanno arrestato a Roma e a Milano 4 persone, e 50 sono indagate. Si tratta, per gli inquirenti, di un “articolato sistema corruttivo”. Alcune perquisizioni si sono svolte con il concorso di personale dell’Agenzia delle Entrate per gli accertamenti in materia fiscale.
Gli arrestati sono Ercole Incalza dirigente del ministero dei Lavori Pubblici fino al gennaio scorso e ora consulente esterno, il suo collaboratore Sandro Pacella, l’imprenditore Stefano Perotti e il Presidente Cda di Centostazioni Spa Francesco Cavallo. I reati contestati sono: corruzione, induzione indebita, turbata libertà degli incanti e violazioni legate alla pubblica amministrazione. Oltre gli arresti sono state eseguite una serie di perquisizioni. Tra i personaggi citati negli atti processuali ci sono l’europarlamentare Vito Bonsignore e il ministro Maurizio Lupi. Indagato anche Rocco Girlanda, sottosegretario alle Infrastrutture nel governo Letta.
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Secondo l’accusa sarebbe stato Incalza il principale artefice del sistema di corruzione, dall’alto della sua carica presso il ministero dei Lavori Pubblici, dove è rimasto per 14 anni, attraversando sette governi fino ad oggi. Sarebbe stato lui ad organizzare l’illecita gestione degli appalti delle Grandi opere, con il diretto contributo di Perotti, cui veniva spesso affidata la direzione dei lavori degli appalti incriminati.
Riguardo agli altri due arrestati, Pacella è un funzionario del ministero, stretto collaboratore di Incalza, così come era nello stesso ambito anche Cavallo, a capo del Cda di una società del gruppo Ferrovie dello Stato. Nel mirino dell’organizzazione c’erano tutte le principali Grandi opere, in particolare gli appalti relativi alla Tav e alcuni riguardanti il Palazzo d’Italia di Expo, l’autostrada Orte-Mestre, ma non solo. Le indagini, coordinate dalla procura di Firenze, sarebbero partite dagli appalti per l’Alta velocità nel nodo fiorentino e per il sotto-attraversamento della città. Da lì poi l’inchiesta si è allargata a tutte le più importanti tratte dell’Alta velocità del centro-nord Italia e agli altri appalti.
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