
Ponte Morandi, Castellucci si difende: «Responsabile ma non colpevole, mai tagliato sulle manutenzioni»
Il crollo del Ponte Morandi, avvenuto il 14 agosto 2018, ha segnato una delle tragedie più gravi della storia recente d’Italia, con un bilancio tragico di 43 vittime. Durante il processo che lo vede imputato, Giovanni Castellucci, ex amministratore delegato di Autostrade per l’Italia (Aspi), ha preso la parola in aula per esprimere le sue considerazioni sul disastro e sulla sua responsabilità in relazione agli eventi. Castellucci ha dichiarato: «Mi sento tuttora responsabile ma non colpevole», chiarendo la sua posizione riguardo alla gestione del ponte e delle sue manutenzioni.
La responsabilità di Castellucci
Castellucci ha iniziato il suo intervento riconoscendo il peso della responsabilità che sente come ex leader della società che gestiva il ponte. Nonostante le accuse a suo carico e a carico di altre 57 persone, non si considera colpevole. Le imputazioni variano dall’omicidio colposo plurimo all’omissione dolosa di atti di sicurezza. Questo intervento rappresenta una parte cruciale del processo, che ha visto la partecipazione attiva di familiari delle vittime, presenti in aula per cercare giustizia.
Il dolore e la ricostruzione
Nel suo discorso, Castellucci ha espresso il profondo dolore e la commozione che ha provato a seguito del crollo, sottolineando l’impatto della tragedia non solo su Genova, ma su tutta Italia. Ha descritto come sia stato tra i primi a intervenire dopo il disastro, cercando di contribuire ai soccorsi e supportare le autorità locali. Castellucci ha affermato: «Ho cercato di essere utile in ogni modo possibile», riflettendo sull’intensità della crisi e sul desiderio di alleviare le sofferenze degli afflitti.
Un aspetto di particolare interesse è la ricostruzione del ponte, affidata a un consorzio italiano che ha escluso Aspi da ogni intervento. Castellucci ha dichiarato di aver sempre dato la propria disponibilità per favorire la ricostruzione e di aver collaborato attivamente con il sindaco Marco Bucci, attualmente commissario straordinario per la ricostruzione. Tuttavia, ha riconosciuto che sarebbe stato possibile accelerare il processo, evidenziando il desiderio di vedere il ponte ricostruito il più rapidamente possibile.
La manutenzione e le spese
Il dibattito si è acceso anche sui comunicati rilasciati da Aspi subito dopo il crollo. Castellucci ha ammesso di aver commesso errori nella forma e nei contenuti, definendo il comunicato una «cosa sbagliata» e un passo inopportuno. Ha sottolineato che, contrariamente alle accuse, il ponte Morandi era oggetto di manutenzione continua e che una società di ingegneria di prestigio, Cesi, aveva confermato l’adeguatezza delle procedure di ispezione.
La questione della manutenzione del ponte è stata al centro delle accuse rivolte ad Aspi. Castellucci ha difeso strenuamente la gestione delle manutenzioni, dichiarando che non c’è mai stata una diminuzione dei costi. Ha chiarito che nel 2017, anno in cui il dividendo distribuito agli azionisti era stato particolarmente significativo, si era verificato un riassetto organizzativo che aveva influito sui conti della società. A suo avviso, le affermazioni secondo cui Aspi avrebbe risparmiato sulla manutenzione per aumentare i dividendi sono infondate.
In merito alle spese per le manutenzioni, Castellucci ha citato un’analisi condotta dall’Autorità dei trasporti, che ha evidenziato come Aspi spendesse in media il 10% in più rispetto ai concorrenti per la manutenzione delle infrastrutture. Questo dato, secondo l’ex ad, dimostra l’impegno della società nella sicurezza e nella qualità delle infrastrutture autostradali.
Castellucci ha anche parlato del suo silenzio negli anni successivi al crollo, giustificandolo con la volontà di non interferire con il corso della giustizia e di lasciare che la verità emergesse in modo chiaro e completo. Ha affermato di aver sempre cercato un contatto con i familiari delle vittime, mostrando la sua disponibilità a confrontarsi e a sostenere le famiglie colpite dal dramma. Inoltre, ha rivelato di aver devoluto il suo bonus a favore delle vittime, per supportare gli studi dei figli, un gesto che rimarca la sua intenzione di contribuire in modo concreto al benessere delle famiglie.
Il processo continua, e i dettagli delle testimonianze e delle prove presentate in aula stanno lentamente delineando un quadro complesso e sfaccettato di responsabilità e gestione delle infrastrutture in Italia. La tragica vicenda del Ponte Morandi rimane un argomento di grande rilevanza e discussione, non solo per le conseguenze umane e sociali, ma anche per le implicazioni sulla gestione delle infrastrutture e sulla sicurezza dei trasporti nel Paese.