
Ornella Muti festeggia 70 anni: la diva che incarna forza e grazia
Francesca Romana Rivelli, meglio nota come Ornella Muti, sta per celebrare un compleanno significativo: il 9 marzo 2025 segna il suo settantesimo anno di vita. Nata a Roma, questa straordinaria attrice ha attraversato decenni di carriera, conquistando il cuore di generazioni di spettatori con la sua bellezza, il suo talento e la sua personalità affascinante. Ornella Muti è molto più di un’icona di bellezza e fascino; è una rappresentante di una femminilità che ha saputo affermarsi senza ricorrere a stereotipi.
gli inizi di una carriera luminosa
Negli anni ’70, Muti si è imposta come simbolo della nuova generazione di dive, al fianco di altre attrici come Eleonora Giorgi, Agostina Belli e Laura Antonelli. In un periodo in cui il cinema italiano si trovava a sfidare i tabù dell’Italia post-68, la Muti è emersa come una delle poche attrici italiane con un autentico palmarès internazionale. Ha collaborato con registi di fama mondiale come Vicente Aranda, Georges Lautner, Volker Schlöndorff e molti altri.
La sua carriera è iniziata in modo sorprendente. Alla fine degli anni ’60, mentre la sorella maggiore Claudia si cimentava nel fotoromanzo, Ornella, a soli 14 anni e dopo aver perso il padre, si presentò al provino per “La moglie più bella” di Damiano Damiani. Fu scelta per interpretare il ruolo di Franca Viola, un’eroina del femminismo ante litteram che rifiutò un matrimonio d’onore in Sicilia, un fatto che aveva scosso l’opinione pubblica solo quattro anni prima. Questo film, datato 1969, è considerato uno dei migliori esempi di cinema civile dell’epoca e ha segnato l’inizio di una carriera luminosa.
il successo negli anni ’70 e ’80
Il regista Damiani le impose il nome d’arte Ornella Muti, ispirandosi a personaggi dannunziani, e da quel momento in poi, la sua carriera decollò. La bellezza di Ornella era talmente magnetica da farla brillare sui set di Cinecittà. Minuta e timida nella vita privata, trasmetteva una presenza scenica che catturava l’attenzione di registi e operatori. Lavorò in Italia con registi come Umberto Lenzi e si trasferì anche in Spagna, dove il suo personaggio di giovane peccatrice la portò a diventare madre di Naike, la figlia a cui ha sempre mantenuto segreto il nome del padre.
Durante gli anni ’70 e ’80, la Muti continuò a lavorare con registi di grande talento e a interpretare ruoli complessi. Ecco alcuni dei suoi lavori più significativi:
- “Romanzo popolare” (1974) di Mario Monicelli
- “Appassionata” di Gianluigi Calderone
- “Morte di una carogna” di Georges Lautner
- “La stanza del vescovo” di Dino Risi
- “Il bisbetico domato” (1980) con Adriano Celentano
Anche Hollywood si accorse di lei, con Dino De Laurentiis che la scelse per il kolossal “Flash Gordon” nel 1980. Ornella Muti si dimostrò capace di adattarsi a ruoli diversi, passando dai film commerciali ai progetti più artistici, come “Un amore di Swann” e “Il futuro è donna”.
una vita personale turbolenta e un ritorno al cinema
La sua vita personale non fu meno turbolenta: dopo un secondo matrimonio con Federico Facchinetti, la Muti affrontò una tempesta giudiziaria dovuta all’arresto del marito per bancarotta, che la costrinse a un temporaneo allontanamento dal mondo del cinema. Tuttavia, il suo ritorno avvenne nel 1999 con “Panni sporchi” di Monicelli, da quel momento iniziò a lavorare sempre più spesso con registe donne, come Francesca Archibugi e Asia Argento.
Oggi, Ornella Muti vive una vita più riservata, dichiarandosi buddista e mantenendo un legame stretto con la figlia Naike e la costumista Nicoletta Ercole. La diva di ferro e di velluto, come viene chiamata, è un’eroina del suo tempo, un volto che ha segnato la storia del cinema italiano e non solo. Con la sua voce roca, il sorriso malinconico e uno sguardo che illumina lo schermo, Ornella Muti rimane un’icona senza tempo, rappresentando una bellezza che non svanisce mai.