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Totti: la chiusura dei cinema è un autogol imperdonabile
Francesco Totti, una delle icone più amate del calcio italiano, ha recentemente espresso il suo disappunto riguardo alla crescente chiusura dei cinema a Roma, un fenomeno che tocca profondamente le corde della sua infanzia e della cultura della capitale. Cresciuto nel quartiere di Porta Metronia, Totti ricorda con nostalgia i tanti cinema che animavano le serate romane, luoghi dove non solo si proiettavano film, ma si creavano ricordi indelebili con amici e familiari. “Da bambino, il calcio non era l’unica cosa che mi faceva sognare”, ha affermato, evidenziando come il cinema fosse un’importante valvola di sfogo e un punto di incontro sociale.
L’importanza dei cinema nella cultura romana
Nel suo intervento alla fondazione Piccolo America, Totti ha messo in guardia contro la proposta di trasformare i cinema abbandonati di Roma in centri commerciali e supermercati. “Non capisco come si possa pensare di trasformare i cinema abbandonati in altri centri commerciali”, ha dichiarato, sottolineando l’importanza di preservare questi luoghi storici. I cinema, ha continuato, non sono solo edifici ma rappresentano un patrimonio culturale e sociale che merita di essere salvaguardato e valorizzato.
Totti ha richiamato l’attenzione sul concetto di “terzi luoghi”, un termine utilizzato da Carlo Verdone ed Enrico Vanzina per descrivere spazi che favoriscono l’incontro e la socializzazione. Questi luoghi, come i cinema, i parchi e le piazze, sono fondamentali per il benessere delle comunità. “Nelle loro parole ho rivisto la libertà e leggerezza che provavo stando con i miei amici nei muretti sotto casa e nei campetti da calcio in cui sono cresciuto”, ha detto, richiamando alla mente le esperienze di un’infanzia spensierata e ricca di interazioni sociali.
La nostalgia e il valore delle esperienze condivise
La nostalgia per il passato è palpabile nelle parole di Totti, che ricorda con affetto i pomeriggi trascorsi al Cinema Adriano durante i ritiri con la sua squadra. “Quante risate quando in ritiro con la squadra all’hotel Cicerone, Carletto Mazzone ci portava al Cinema Adriano il pomeriggio”, ha raccontato, sottolineando come questi momenti siano stati fondamentali per cementare legami tra compagni di squadra e creare un senso di comunità.
Totti ha anche parlato dell’importanza di avere spazi dedicati non solo al divertimento, ma anche alla cultura e all’istruzione. “Abbiamo bisogno di luoghi per lo sport, la cultura, asili nido e scuole, non di altri centri commerciali”, ha sottolineato, evidenziando come la chiusura dei cinema rappresenti un impoverimento dell’offerta culturale della città. La sua visione è quella di una Roma che non solo conserva i suoi luoghi storici, ma li ripristina e li riempie di vita.
Un appello alla comunità
Ricordare i momenti trascorsi al cinema è più di una semplice nostalgia; è un valore da trasmettere alle nuove generazioni. “Le emozioni ed i ricordi non hanno un prezzo, fanno parte della nostra vita”, ha affermato Totti, rimarcando l’importanza di custodire e condividere questi ricordi con i più giovani. Questo è un messaggio potente, che invita a riflettere su ciò che realmente conta nella vita: le esperienze condivise, le risate con gli amici e la bellezza di un film che riesce a toccare il cuore.
In un’epoca in cui il consumo commerciale sembra prevalere su esperienze autentiche, le parole di Totti risuonano come un forte richiamo alla comunità. La chiusura dei cinema non è solo un problema economico, ma una questione di identità culturale. Ogni cinema chiuso rappresenta un’opportunità perduta per connettersi, sognare e crescere insieme come comunità.
La città di Roma, con la sua straordinaria storia e cultura, deve preservare questi luoghi di incontro e socializzazione. Le sfide che affronta oggi, tra la modernizzazione e la necessità di mantenere viva la tradizione, richiedono un impegno collettivo. Totti, con la sua passione e il suo amore per la città, ci invita a riflettere su come possiamo contribuire a far risorgere Roma, non distruggerla.
Le parole di Francesco Totti, un simbolo non solo del calcio ma anche della cultura romana, sono un invito a tutti noi a lottare per la salvaguardia di ciò che amiamo. La chiusura dei cinema, che lui definisce “il peggiore degli autogol”, è un campanello d’allarme che non possiamo ignorare. È tempo di agire, di rimanere uniti e di lavorare per un futuro in cui la cultura e il divertimento siano sempre al centro della nostra vita quotidiana.