Categorie: Cronaca

Lotta per le figlie: l’ex hostess denuncia il sindacalista per molestie

Pubblicato da
Davide Zannetti

Barbara D’Astolto, una donna di 48 anni, ha deciso di rompere il silenzio e di denunciare un sindacalista della Cisl per molestie sessuali. La sua storia ha suscitato grande attenzione mediatica e sociale, diventando una testimonianza di coraggio e determinazione, ma anche di un sistema che spesso sembra non tutelare adeguatamente le vittime di violenza. Oggi, Barbara, che ora lavora come insegnante di scuola primaria, racconta la sua esperienza, sottolineando l’importanza di questa battaglia non solo per sé stessa, ma soprattutto per le sue due figlie, di 12 e 8 anni.

L’inizio della vicenda

La vicenda di Barbara inizia nel 2018, quando lavorava come hostess per voli charter da Milano Malpensa. Adorava il suo lavoro, ma la sua carriera subì una brusca frenata dopo la nascita della prima figlia e, ancor di più, dopo quella della seconda. A causa della richiesta di esonero dai turni notturni, Barbara e altre colleghe madri furono vittime di mobbing da parte dell’azienda. Stanca di subire questa ingiustizia, decise di rivolgersi a un sindacalista della Cisl, che le era stato raccomandato da un’amica. Quella che sembrava una scelta saggia si trasformò in un incubo.

L’incontro con il sindacalista

Il sindacalista, che si presentava come un uomo semplice e affidabile, iniziò a farsi notare per il suo comportamento ambiguo. Durante un incontro privato nella sede del sindacato, la situazione degenerò. Barbara ricorda quei momenti come un incubo:

  1. Baci sul collo: «Dopo un’ora che ero lì, lui ha iniziato a baciarmi sul collo e a mettermi le mani addosso».
  2. Paralisi dalla paura: Era come se avesse capito che io ero paralizzata dalla paura.
  3. Incredulità: Non avevo mai pensato che qualcuno potesse comportarsi in quel modo, soprattutto una persona che avrebbe dovuto essere lì per aiutarmi.

Questo racconto di violazione e aggressione è rappresentativo di una realtà che molte donne conoscono, ma che spesso viene relegata a un silenzio assordante. Barbara ha descritto come l’assenza di consenso non fosse stata compresa dai giudici in primo e secondo grado, che l’hanno assolta da ogni accusa. Per Barbara, quei venti secondi di immobilità, che per molti potrebbero sembrare un segnale di assenso, rappresentavano una reazione naturale di fronte a una situazione di pericolo imminente.

La battaglia per la giustizia

«Spero che oggi la Cassazione annulli quelle sentenze che hanno offeso non solo me, ma tutte le donne vittime di violenza», afferma Barbara in un’intervista a Repubblica, esprimendo la sua speranza che il sistema giudiziario possa finalmente comprendere la gravità di quanto accaduto. La sua battaglia legale non è solo una questione personale; è un atto di coraggio che vuole sensibilizzare le future generazioni sulle questioni di consenso e violenza di genere.

Barbara riflette su come le sue figlie potrebbero percepire la sua lotta quando cresceranno: «Sia che vinca, sia che perda, quando saranno più grandi capiranno il senso della mia battaglia. Voglio che sappiano che non devono mai avere paura di denunciare, di parlare, di farsi sentire».

Attualmente, Barbara ha cambiato vita: dopo aver ottenuto un diploma valido per insegnare, ha intrapreso la professione di insegnante. Ha ricostruito la sua vita accanto al marito e alle sue due figlie, cercando di creare un ambiente sereno e protettivo. Tuttavia, la ferita della sua esperienza non è mai del tutto guarita. La sua presenza in Cassazione rappresenta non solo una ricerca di giustizia personale, ma anche un impegno per un cambiamento culturale più ampio.

La sua storia ci ricorda l’importanza di dare voce a chi ha subito violenze e molestie. Ogni donna merita di essere ascoltata e rispettata, e ogni aggressione deve essere denunciata. Barbara D’Astolto è un simbolo di resilienza e determinazione, e la sua battaglia continuerà a ispirare altre donne a non arrendersi mai di fronte all’ingiustizia.

Davide Zannetti

Sono un appassionato di sport e giornalismo, sempre alla ricerca di nuove storie da raccontare e momenti da catturare. Con una formazione in comunicazione e una vita trascorsa tra campi da calcio, piste di atletica e palazzetti dello sport, ho sviluppato un occhio attento per le dinamiche che rendono ogni competizione unica. In VelvetNews, mi dedico a portare ai lettori un'analisi approfondita degli eventi sportivi, offrendo non solo cronache dettagliate, ma anche riflessioni sulle emozioni e le sfide che affrontano atleti e squadre. Credo che lo sport sia un potente veicolo di valori e insegnamenti, e mi impegno a trasmettere queste esperienze attraverso le mie parole. Che si tratti di un grande evento internazionale o di una piccola competizione locale, il mio obiettivo è quello di far vivere ai lettori l'adrenalina e la passione che solo lo sport può offrire. Unisciti a me in questo viaggio, dove ogni articolo è un'opportunità per esplorare il mondo dello sport in tutte le sue sfaccettature.

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Davide Zannetti

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