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Il genio di Nino Rota: un viaggio nel cinema al Modernissimo
Nino Rota, nato a Milano nel 1911 in una famiglia di musicisti, è considerato uno dei compositori più influenti della musica italiana del ventesimo secolo. La sua carriera straordinaria è caratterizzata da una prodigiosa capacità di comporre colonne sonore che si intrecciano perfettamente con le immagini e le narrazioni cinematografiche. Protetto dal celebre direttore d’orchestra Arturo Toscanini e allievo di noti compositori come Giacomo Orefice, Ildebrando Pizzetti e Alfredo Casella, Rota ha realizzato oltre centocinquanta colonne sonore, ognuna delle quali ha contribuito a definire il linguaggio del cinema moderno.
La versatilità di Nino Rota
La versatilità di Nino Rota lo ha reso un compositore a 360 gradi, capace di spaziare tra vari generi musicali. Oltre alle colonne sonore, Rota ha scritto:
- Opere liriche
- Sinfonie
- Concerti
- Musica strumentale
- Brani di musica leggera, come “Viva la pappa col pomodoro”, interpretata da Rita Pavone
La sua opera più celebre, “Il cappello di paglia di Firenze”, continua a essere rappresentata nei teatri di tutto il mondo e ha recentemente visto un’interpretazione al Teatro alla Scala di Milano nel settembre 2023.
La rassegna al Modernissimo
In un omaggio al genio di Rota, la Cineteca di Bologna ha organizzato una rassegna al Modernissimo, in programma dal 12 al 26 febbraio, in concomitanza con l’uscita del libro “Nino Rota. Storia del mago Doppio e della fata Giglia” di Francesco Lombardi. Questo evento rappresenta un’occasione unica per rivivere alcune delle più belle colonne sonore del maestro, in particolare la sua lunga e proficua collaborazione con Federico Fellini. Rota ha iniziato a lavorare con Fellini nel 1952 e ha proseguito fino a “Prova d’orchestra” nel 1979, anno della sua morte.
Federico Fellini descrisse il suo approccio creativo con Rota in modo affascinante: “Mi metto vicino al pianoforte, dove Nino siede, e gli spiego esattamente quello che vorrei”. Questa collaborazione ha portato a una sinergia unica tra immagini e suoni, dove la musica di Rota sembrava scaturire naturalmente dal contesto filmico.
I film in programma
La rassegna al Modernissimo non si limiterà solo ai film realizzati con Fellini, ma mostrerà anche opere scritte per altri registi di spicco. Tra questi:
- “Treno popolare” di Raffaello Matarazzo, il primo lungometraggio di Rota, uscito nel 1933.
- “Il Gattopardo” di Luchino Visconti, un film iconico del 1963, in cui la musica di Rota gioca un ruolo fondamentale.
- “Il Padrino” di Francis Ford Coppola, uscito nel 1972, per il quale Rota ha composto una colonna sonora leggendaria.
- “Fantasmi a Roma” di Antonio Pietrangeli, che illustra la maestria di Rota nel mescolare il sacro e il profano.
La rassegna offrirà quindi un ampio panorama della versatilità di questo straordinario compositore, che ha saputo adattarsi a diverse esigenze artistiche, contribuendo a definire il suono del cinema italiano.
Nino Rota non è solo un compositore di colonne sonore; è un maestro che ha saputo esplorare e conquistare ogni angolo della musica. La sua eredità vive non solo attraverso i film che ha musicato, ma anche nei cuori di coloro che hanno avuto la fortuna di ascoltare le sue opere. La rassegna al Modernissimo rappresenta pertanto un’opportunità imperdibile per scoprire o riscoprire il mondo magico di Nino Rota, un vero e proprio mago delle note, la cui musica continua a incantare e ispirare generazioni di cinefili e musicisti.