Emis Killa, uno dei rapper più noti della scena musicale italiana, ha recentemente attirato l’attenzione dei media a causa della sua iscrizione nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta “Doppia curva”, condotta dalla Direzione distrettuale antimafia. Questa indagine si concentra sugli affari criminali legati alle tifoserie ultra del Milan e dell’Inter, esaminando le dinamiche di potere e le attività illecite all’interno delle curve milanesi. Durante un’intervista andata in onda su Rai3, nel programma di Massimo Giletti, “Lo stato delle cose”, Emis Killa ha voluto chiarire la sua posizione e le motivazioni che lo hanno spinto a prendere parte a questa vicenda controversa.
la posizione di emis killa
Il rapper ha affermato di non essere preoccupato della sua situazione legale, sottolineando che è semplicemente indagato e che non ha mai avuto comportamenti violenti o problematici legati al tifo calcistico. “Io al momento sono solo indagato, non sono preoccupato”, ha dichiarato. Questo commento arriva dopo che, a seguito della notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati, ha deciso di rinunciare a partecipare al Festival di Sanremo, un evento che rappresenta una delle vetrine più importanti della musica italiana. La sua assenza ha suscitato curiosità e speculazioni tra i fan e gli addetti ai lavori, ma Emis Killa ha rimarcato che la sua decisione non è stata dettata dalla paura o dalla preoccupazione per la sua immagine.
le frequentazioni e le polemiche
Uno degli aspetti più controversi della vicenda riguarda le frequentazioni del rapper con alcuni gruppi ultra milanisti. “Non penso che queste frequentazioni mi abbiano danneggiato”, ha affermato, spiegando che il suo legame con queste persone è basato su amicizia e non su affari illeciti. Tuttavia, le autorità stanno esaminando le sue interazioni con gli ultras del Milan, cercando di capire se ci siano stati collegamenti con attività criminali. “Io ho sempre condiviso l’amicizia e basta”, ha insistito, cercando di distaccarsi da qualsiasi implicazione negativa.
oggetti trovati e sicurezza
La questione si complica ulteriormente quando si considerano gli oggetti trovati nella sua abitazione a Vimercate, tra cui coltelli, tirapugni e un taser. Questi ritrovamenti hanno sollevato interrogativi sulla sua sicurezza e sulla sua associazione con i gruppi ultra. Emis Killa ha risposto a queste preoccupazioni, affermando: “La barberia è una roba lecita, voglio dire. Non ho fatto niente di strano”. È interessante notare che, in un contesto in cui la violenza e la criminalità legate al tifo calcistico sono temi di grande attualità in Italia, le dichiarazioni del rapper sembrano cercare di normalizzare la sua situazione, distaccandosi da qualsiasi connotazione negativa.
la questione della pericolosità sociale
In merito alla cosiddetta “pericolosità sociale” di cui parla l’ordinanza della procura, Emis Killa ha cercato di chiarire la sua posizione. “Loro contestano questa pericolosità, perché io ero presente nel momento in cui c’è stata una colluttazione allo stadio. Io non faccio parte di questa colluttazione, sono diversi metri indietro. Quindi la pericolosità dove sta?” ha chiesto, sottolineando come la sua presenza in un contesto violento non debba automaticamente collegarlo a comportamenti violenti. “Io non ho mai mollato manco uno schiaffo allo stadio, capisce? Questo è tutto quello che posso dire”, ha chiosato, cercando di ribadire la sua estraneità rispetto agli eventi contestati.
Il dibattito sulla violenza negli stadi e il ruolo degli ultras nel calcio italiano è un tema complesso e delicato. Da un lato, ci sono i tifosi appassionati che vivono il calcio come una forma di espressione e identità, dall’altro ci sono le autorità che cercano di mantenere l’ordine e prevenire gli atti di violenza. Emis Killa, da artista pubblico, si è trovato al centro di questa controversia, e il suo caso potrebbe avere ripercussioni non solo sulla sua carriera musicale, ma anche sull’immagine degli ultras e sul modo in cui vengono percepiti dalla società.
Nel frattempo, il rapper continua a lavorare sulla sua musica e sul suo percorso artistico, cercando di allontanarsi dalle polemiche. Resta da vedere come si evolverà la situazione legale e quale sarà l’impatto su una carriera già consolidata. Con la sua schiettezza e la sua autenticità, Emis Killa continua a essere una voce importante nel panorama musicale italiano, a prescindere dalle controversie legate alla sua persona.