Quando si lavora una vita, la cosa a cui si pensa di più è il meritato riposo. Ma quando si va in pensione a che età? Ve lo diciamo noi.
L’età pensionabile è uno dei nodi principali della materia previdenziale. Con la Riforma Fornero meccanismo di gradualità è collegato all’adeguamento della speranza di vita. Nel 2022. i requisiti per accedere alla pensione erano: pensione di vecchiaia ordinaria: 67 anni di età con 20 anni di contributi; pensione di vecchiaia contributiva: 71 anni di età ed almeno 5 anni di contributi; pensione anticipata contributiva: 64 anni di età e 20 anni di contributi.
Nel 2023 si è pensato con Quota 103 di apportare questi cambiamenti. Pensione di vecchiaia: 20 anni di contributi e 67 anni e 3 mesi di età; pensione di vecchiaia contributiva: 5 anni di contributi e 71 anni e 3 mesi di età; pensione anticipata contributiva: 20 anni di contributi e 64 anni e 3 mesi di età.
Ma se sei nato tra gli anni ’80 e ’90 potresti lavorare di più, andare in pensione più tardi e con un assegno minimo. Chi ha oggi un’età tra i 33 e i 43 anni, andrà in pensione dopo i 70 anni. D’altronde, nel 2015 fu l’Inps stessa a lanciare un allarme per i nati negli anni ‘80, ponendo l’attenzione sul fatto che questi potrebbero andare in pensione dopo i 75 anni e con assegni molto più bassi rispetto a oggi. E per chi è nato negli anni ’90 la situazione potrebbe essere persino più catastrofica.
Si invecchierà lavorando
I nati nel 1980 compiranno 67 anni, quindi tra il 2047 e il 2056, l’età anagrafica per l’accesso alla pensione di vecchiaia potrebbe essere molto diversa rispetto a oggi, in quanto pari a: a 69 anni e 5 mesi nel 2047; a 69 anni e 7 mesi nel 2049; a 69 anni e 9 mesi nel 2051; a 69 anni e 11 mesi nel 2053; a 70 anni e 1 mese nel 2055.
Rispetto a oggi, quindi, potrebbe esserci l’incremento di circa 3 anni per l’accesso alla pensione e l’adeguamento riguarderebbe anche le altre opzioni di pensionamento. Ad esempio, per l’accesso alla pensione di vecchiaia contributiva si rischia di aspettare fino a 74 anni, mentre per la pensione anticipata potrebbero essere richiesti quasi 45 anni di contributi (per gli uomini).
Ancora peggio andrebbe ai nati tra il 1990 e il 1999, che compiranno 67 anni tra il 2057 e il 2066 quando l’età anagrafica per andare in pensione potrebbe essere così aumentata: a 70 anni e 3 mesi nel 2057; a 70 anni e 5 mesi nel 2059; a 70 anni e 7 mesi nel 2061; a 70 anni e 9 mesi nel 2063; a 70 anni e 11 mesi nel 2065; a 71 anni e 1 mese nel 2067.
Un problema su cui il Governo sta lavorando tant’è che da un po’ di tempo si parla di pensione di garanzia, ossia di prevedere una serie di strumenti volti a tutelare i contributivi puri da ciò che potrebbe succedere alla data del loro pensionamento.