“È sicuro che il mondo è cambiato con la pandemia, soprattutto nel mondo della scuola perché abbiamo costretto a casa dei giovani”.
È “evidente che non aver avuto relazioni per un periodo molto lungo li ha destabilizzati”, ma “questo non giustifica nessun tipo di violenza. E credo che prima della scuola, serva la famiglia”. Ai nostri microfoni il senatore Renato Ancorotti di Fratelli d’Italia, commenta l’episodio avvenuto ieri all’interno dell’Istituto Superiore Alessandrini di Abbiategrasso, dove uno studente ha accoltellato una professoressa.
“Credo che ci sia la mancanza della famiglia nel controllare un po’ di più i figli. La scuola non può sopperire a tutto questo, che diventa pericoloso dopo il periodo pandemico. Bisogna aiutare questi giovani”, aggiunge.
In che modo vanno aiutati?
“Con un appoggio psicologico. Sono d’accordo con l’inserimento dello psicologo a scuola, in modo da prevenire atti di questo tipo. Nel caso ci fossero problematiche, ci devono essere contatti frequenti con le famiglie. Il ruolo della scuola è scoprire da dove vengono questi atteggiamenti, in concerto con i genitori. Purtroppo invece, questi ultimi tendono spesso a dare ragione ai figli e questo è diseducativo”;
I casi di violenza nella scuola, bullismo incluso, sono in aumento nelle scuole. Come affrontarli?
“Il bullismo è un fenomeno estremamente diffuso, più di quanto pensiamo. È sempre esistito, ma ora siamo arrivati a sacche di violenza inimmaginabili. Però, torno ancora una volta sul discorso delle famiglie: mi devo accertare che mio figlio non vada in giro con un coltello in tasca”.