L’ex deputato italiano, che da dieci anni vive e lavora in Spagna, commenta le amministrative. “La gente era stufa di Sanchez e della sua accozzaglia di governo”
La destra trionfa nelle elezioni amministrative spagnole. Brutta sconfitta per il Premier Sanchez e i suoi alleati, costretti ad alzare bandiera bianca. Il primo ministro, alla luce dei risultati elettorali ha indetto elezioni anticipate. I risultati sono chiari: la coalizione di centrodestra e Vox hanno strappato alla sinistra comuni cruciali come Siviglia e Valencia: Madrid resta in mano ai popolari, mentre a Barcellona cade la sindaca uscente Ada Colau, appartenente alla sinistra. Primo cittadino è stato eletto Xavier Trias, già primo cittadino della città tra il 2011 e il 2015 e candidato degli indipendentisti di Junts per Catalunya.
Il risultato politico ha portato il governo a prendere una clamorosa decisione. Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha sciolto il parlamento e ha convocato le elezioni anticipate il 23 luglio. “Il risultato delle amministrative in Spagna è stato clamoroso”, dichiara in esclusiva a Velvetnews.it Enzo Raisi, ex deputato italiano, che da anni vive e lavora in Spagna. “La cosa più incredibile è il modo in cui questa vittoria del centrodestra è arrivata. E’ stata una vera e propria valanga. Nessuno si aspettava un successo così forte, chiaro e netto. Tanto che ha portato Sanchez a prendere questa decisione. Che in realtà in Spagna è abbastanza usuale. Qui siamo abituati che, quando un capo politico perde le elezioni, si dimette. Mica come accade in Italia”.
Raisi è un esperto di politica italiana e spagnola. Per tre volte è stato eletto deputato con le coalizioni di centrodestra ed ha poi affiancato Gianfranco Fini nella costruzione di Futuro e Libertà. A partire dal 2013 ha lasciato l’Italia e si è traferito in Spagna, dove ha cominciato a lavorare come amministratore delegato in diverse società. “Quì in Spagna quando gli elettori danno un segnale preciso, i politici ne prendono atto. Albert Rivera, leader di Ciudanos che prese il suo partito al 4% e lo portò al 18%, quando nelle elezioni successive totalizzò l’8% lasciò il suo incarico di deputato. Così ha fatto anche il leader di Podemos quando a Madrid prese una scoppola incredibile. Sotto questo punto di vista in Spagna i politici sono più seri”.
Sanchez ha fatto lo stesso. “Una volta verificato il risultato elettorale, ha deciso di anticipare le elezioni politiche, che erano previste per dicembre, a luglio. Ha ammesso la sconfitta, che è stata molto pesante”. Il centrodestra ha trionfato ovunque: “Se guardate la mappa geografica della Spagna vi renderete conto che si tratta di una vera e propria onda azzurra. Una vittoria schiacciante, pesantissima per il valore politico. La cosa che ha fatto meditare è che il partito popolare non vince sottraendo voti a Vox, che in realtà non è andato male. Ma vince da solo, togliendo voti al centrosinistra. Si tratta di un dato molto interessante”.
“Gli spagnoli erano stufi di questa accozzaglia”
La popolazione spagnola ha bocciato le intese larghissime del presidente Sanchez. “La gente è stanca di questo governo, una vera e propria accozzaglia di gruppi. Sanchez ha cercato di unire tutti quelli che potevano portargli voti e così facendo ha messo insieme gli ex terroristi dell’Eta, il Partito Socialista, i comunisti di Podemos, gli indipendentisti catalani. E’ chiaro che prima o poi il banco sarebbe saltato. Il governo non era credibile, nè a livello nazionale, nè in tema di politica estera. Quando sento che la Meloni è isolata, mi scappa da ridere. Sanchez non è stato mai considerato da nessuno. Da quando è al governo è andato una sola volta negli Usa, è stato ricevuto tre minuti da Biden e al termine ha fatto una conferenza stampa da solo, senza che il presidente Usa fosse al suo fianco. Non se lo è mai filato nessuno”.
Secondo Raisi c’è anche un altro aspetto fondamentale: “In Italia ho sentito dire che la Meloni ha vinto perchè la gente non è andata a votare. Una cosa che non ha senso, perchè ha sempre ragione chi si presenta ai seggi, non chi fugge. Ma l’aspetto più clamoroso, che in Italia non è stato esaltato, è che qui la gente è andata al voto in massa. L’affluenza è stata superiore alle volte scorse. Proprio perchè molti erano stufi di questo governo ed avevano voglia di cambiare. E il cambiamento c’è stato… netto”