Dopo gli attacchi, le accuse e le parole al vetriolo, arrivano dai responsabili dell’esecutivo francese, dichiarazioni al miele verso il nostro governo
Allontanare le critiche, trovare una visione d’insieme e raggiungere gli obiettivi in comune: la lotta all’immigrazione e l’appoggio all’Ucraina nel conflitto. Il governo francese, dopo gli attacchi gratuiti all’Italia delle scorse settimane, è costretto a fare retromarcia e a consolidare il dialogo con il nostro Paese. Dopo l’incontro e la stretta id mano in pubblico, tra Macron e Giorgia Meloni durante il G7, il ministro degli Esteri francesi è tornata sui rapporti tra l’Eliseo e il Quirinale, tendendo la mano all’Italia.
Catherine Colonna, responsabile degli esteri francesi, usa parole al miele verso l’Italia, parlando degli obiettivi comuni e della strategia per ottenerli. In una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, tocca numerosi punti, con un unico comune denominatore: l’Italia e la Francia viaggiano insieme. “Abbiamo una sola linea – ha detto Catherine Colonna – l’Italia è un Paese amico. Quando ci sono questioni delicate, dobbiamo parlarne apertamente e amichevolmente. Tutti i membri del governo francese, ognuno con le proprie parole, sanno che affronteremo meglio qualsiasi difficoltà con una maggiore cooperazione franco-italiana, a partire dalla questione migratoria”. Il ministro degli Esteri francese allontana così le critiche arrivate da alcuni esponenti del governo di Parigi rispetto all’esecutivo italiano.
Colonna lancia un messaggio distensivo al suo omologo italiano Tajani: “Il rapporto con lui è consolidato: lavoriamo bene insieme. Entrambi abbiamo pensato, visto che è stato così gentile da invitarmi, che sarebbe stata una buona idea incontrarci di nuovo di persona per parlaredi molte questioni. Sono venuta a Roma nello spirito del trattato del Quirinale, che dobbiamo mantenere vivo, con lo stesso zelo e spirito positivo da entrambe le parti”.
Immigrazione e aiuti all’Ucraina
Chiaro il messaggio sul tema immigrazione: “Oggi la maggior parte della pressione proviene dalla Tunisia piuttosto che dalla Libia. Dobbiamo aumentare la nostra cooperazione con la Tunisia attraverso il canale europeo, ovviamente, e anche attraverso i reciproci rapporti bilaterali con la Tunisia, che abbiamo interesse a coordinare bene. Abbiamo bisogno di rafforzare la lotta ai traffici irregolari di esseri umani alle frontiere tra Francia e Italia e di una riforma del sistema di Dublino, oltre a migliorare il database delle impronte digitali Eurodac e le procedure di richiesta di asilo nei Paesi di primo ingresso. Non ci sono soluzioni nazionali. La soluzione sta nella cooperazione tra noi”.
Rispetto ai caccia per l’Ucraina e all’addestramento dei piloti di Kiev, “non c’è nessun tabù su questo. Ma sappiamo che ciò che l’Ucraina sta cercando sono gli aerei F-16, che la Francia non ha. Ma servono anche piloti, e bisogna distinguere tra l’addestramento di base e l’addestramento specifico per il caccia F-16. È ipotizzabile che si possa contribuire alla formazione di base”. Il 7 giugno il Presidente Mattarella sarà a Parigi. “Con lui ci sarà anche il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Noi aspettiamo la Premier Meloni, che ha espresso il desiderio di venire prima dell’estate, anche se non è ancora stata fissata una data. Abbiamo parlato dell’Emilia-Romagna, ribadendo il nostro cordoglio; una squadra francese è sul posto per aiutare i soccorsi. Stiamo facendo il possibile per cercare una convergenza tra Francia e Italia, anche sulle questioni più delicate. Per esempio, siamo lieti di aver raggiunto un accordo globale con Italia e Germania, che apre la via alla creazione di una sezione del Tribunale unificato dei brevetti a Milano”