Uno studio dell’Ipsos regala una fotografia più che veritiera della situazione italiana: “Viviamo un periodo di Poli-Crisi”
Due anni di Covid, con numerosi problemi legati alla perdita del lavoro, alla chiusura di numerose attività commerciali, al cambiamento delle nostre abitudini e alla perdita delle certezze; poi la guerra, con il conseguente aumento delle bollette e del costo dell’elettricità, fino alle calamità naturali che il nostro Paese è costretto a vivere e a cercare di superare. In Italia la crisi economica incombe e rappresenta un vero e proprio incubo per la popolazione.
L’impennata dell’inflazione ha portato, secondo uno studio realizzato da Ipsos, un drammatico impatto emotivo nel cuore degli italiani, che vivono il periodo attuale con ansie e paure. Secondo gli esperti stiamo vivendo un periodo di “Poli-crisi”. Un insieme di ansie, preoccupazioni e pericoli. Il sondaggio realizzato regala una fotografia veritiera e drammatica della popolazione italiana, estremamente preoccupata per il futuro. L’81% degli italiani teme di non riuscire ad affrontare le prossime spese. Il 52% pensa che una spesa imprevista sia difficile (o impossibile da sostenere). Il 30% teme la prospettiva di spese importanti, come il cambio di un elettrodomestico; uno su quattro (27%) è preoccupato di non riuscire a pagare le bollette delle utenze domestiche.
Dati che mettono in risalto la grande difficoltà che le famiglie italiane sono costrette ad affrontare e che sono stati affrontati nel corso della quarta Plenaria del Manifesto ‘Insieme per contrastare la povertà energetica’. “L’ultimo triennio sta presentando delle sfide decisamente difficili per il nostro tessuto sociale. Il susseguirsi di crisi sistemiche ha intaccato pesantemente il potere d’acquisto degli italiani e reso più fragili coloro che non godevano di condizioni favorevoli. Questo ha portato all’emersione di nuove forme di povertà, tra le quali quella energetica.”, ha detto il Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci. “Il Governo ne è consapevole e, sin da subito, non ha fatto mancare interventi utili ad alleviare gli effetti del caro energia, come testimonia anche la proroga e il rafforzamento del bonus sociale e la riduzione dell’IVA sul gas. Si tratta di interventi doverosi, non risolutivi, ma che permettono a milioni di italiani di poter affrontare meglio la contingenza negativa. Per me, come Vice Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, il contrasto alla povertà e la promozione dell’inclusione sociale e lavorativa deve passare anche inevitabilmente dalla lotta alla povertà energetica”.
Secondo lo studio dell’Ipsos esiste una grande suddivisione tra le famiglie: il 17% si dichiara molto insoddisfatta, mentre il 5% è totalmente soddisfatta. Tra le principali fonti di preoccupazione c’è il rischio di perdere il posto di lavoro: una spada di Damocle che pende sul 77% degli italiani e che porta a tutta una serie di preoccupazioni a catena: il pericolo di dover affrontare spese improvvise, l’aumento dei mutui ecc.. Circa un quarto degli italiani invece, ha paura di non riuscire a pagare le bollette. Inoltre, un italiano su 4 immagina che nel 2024 le proprie bollette aumenteranno ulteriormente di oltre il 30%. Di conseguenza le famiglie pensano di aver bisogno di adottare strategie di consumo volte a compensare l’aumento del costo di energia elettrica e riscaldamento: su tutte, la riduzione dell’uso di aria condizionata, riscaldamento, acqua calda, energia elettrica (41%, contro il 42% dell’ottobre 2022).
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