Anche in Italia arriva la stretta di Netflix alla condivisione degli abbonamento al di fuori della famiglia.
La decisione presa dal colosso dello streaming sarà adottata in un centinaio di Paesi. La società sta inviando una mail a tutti gli abbonati in cui ricorda che l’account è destinato “a un unico nucleo domestico, ovvero a te e a chi vive con te”.
Quanto costa condividere l’account Netflix
D’ora in poi, chi vorrà usare le proprie credenziali Netflix con chi non fa parte della famiglia, potrà trasferire il profilo su un nuovo abbonamento a pagamento o acquistare un’utenza extra con un costo di 4,99 euro in più al mese.
“Siamo consapevoli che sono disponibili numerose opzioni in fatto di intrattenimento. Per questo motivo continuiamo a fare investimenti importanti per offrire sempre nuovi film e serie tv”, spiega Netflix.
La decisione era attesa da tempo, precisamente da un anno e mira a porre fine a un’abitudine degli abbonati che la società ha lasciato correre per anni. E mentre faceva finta di niente, circa 100 milioni di persone in tutto il mondo entravano negli account condividendo le password di amici e parenti per accedere alle serie tv più famose.
Le password vengono usate da 232,5 milioni di abbonati che pagano, che hanno generato molti introiti all’azienda lo scorso anno. Netflix in totale ha fatturato 32 miliardi di dollari. Ma dopo un anno ha registrato una scarsa crescita degli abbonati. Da qui la decisione di impedire la condivisione delle password.
A febbraio ha cominciato dal Canada, Nuova Zelanda, Portogallo, Spagna e America Latina. Prima di frenare definitivamente la condivisione delle password, Netflix ha introdotto la possibilità di trasferire i profili impostati sugli account degli abbonati, per poter conservare la cronologia delle serie guardate.
“Vale la pena notare che questa non sarà una mossa universalmente popolare”, ha dichiarato Greg Peters, co-ceo di Netflix agli investitori a gennaio. E da quando la società ha preso la decisione di impedire la condivisione delle password, le azioni sono scese del 2% durante le contrattazioni di martedì. Il prezzo del titolo però, è ancora in crescita di circa il 20% per quest’anno.