Doveva essere una serata tranquilla in famiglia: una cena fuori per poi tornare tutti insieme a casa.
Invece si è trasformata nel più peggiore degli incubi, quando qualche sconosciuto è arrivato ed ha cominciato a sparare all’impazzata, ferendo un padre, una madre e una figlia di dieci anni.
È successo ieri sera, martedì 23 maggio, a Sant’Anastasia, in provincia di Napoli. Sul posto sono giunti i carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna, che ora indagano sulla vicenda. I colpi esplosi sono almeno dieci, per mano di due sconosciuti.
Il padre ha 43 anni ed è rimasto ferito lievemente a una mano, la madre, 35enne, è stata ferita all’addome. La figlia di 10 anni invece, è stata colpita alla testa ed è ricoverata all’ospedale pediatrico Santobono, dove i medici l’hanno sottoposta a un intervento chirurgico per rimuovere la pallottola che si era fermata allo zigomo.
La famiglia, residente a Pollena Trocchia, in provincia di Napoli, potrebbe essere rimasta vittima di un raid per errore. I carabinieri già ieri sera hanno ascoltato diversi testimoni e hanno effettuato i rilievi e i sopralluoghi. Hanno verificato se in zona ci siano telecamere di sorveglianza, in modo da acquisirne i filmati.
L’ipotesi più accreditata è che la famiglia sia stata vittima innocente di un raid scattato durante un litigio in strada tra alcuni avventori delle attività commerciali della piazza. Da verificare anche se i colpi siano stati sparati ad altezza uomo, o se la famiglia sia stata colpita da schegge o proiettili di rimbalzo.
Il deputato di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli si è recato in ospedale nella notte, dove ha parlato con il direttore sanitario Rodolfo Conenna.
La piccola in giornata verrà sottoposta a un nuovo intervento. In questo momento è intubata e in rianimazione, ma i medici sono fiduciosi che si riprenderà.
“Per chi è credente si può dire sicuramente che questa bambina di dieci anni è stata miracolata. Per chi non lo è, si può dire che è stata veramente fortunata”. Sono le parole di Borrelli, che fornisce anche aggiornamenti sulla situazione: “Da quello che mi è stato detto, il proiettile si è fermato allo zigomo e non ha raggiunto il cervello. La prognosi non è stata ancora sciolta e comunque la bambina dovrà essere sottoposta a un delicato intervento chirurgico per rimuovere il proiettile”.
“Ormai si spara all’impazzata anche a caso senza preoccuparsi di colpire persone innocenti. Stiamo regredendo, sembra di fare un tuffo nel passato, in quegli anni Ottanta, dove la camorra dettava legge a suon di piombo e sangue. Lo Stato ora deve reagire e deve farlo con veemenza”. Così, Francesco Emilio Borrelli e Ines Barone, rappresentante territoriale del Sole che ride.
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