Pyotr Kucherenko, vice ministro, è morto durante un volo. E’ l’ennesima morte misteriosa che riguarda politici russi dallo scoppio del conflitto in Ucraina
Un’altra morte avvolta nel mistero. Un altro caso che sta già facendo discutere e che sembra destinato a trascinarsi dietro dubbi, illazioni e ipotesi più o meno fantasiose. Mosca annuncia la morte di un importante politico russo. Un uomo che, dall’inizio del conflitto si era sempre detto contrario alla guerra e che aveva criticato l’invasione russa dell’Ucraina. La sua morte resta ancora avvolta nel mistero.
La vittima è un politico russo di primo piano. Un viceministro del Governo di 46 anni: Pyotr Kucherenko, l’ultimo di una lunga serie di morti misteriose nell’èlite politica russa. Ricopriva il ruolo di viceministro della scienza e, secondo le prime informazioni diffuse, sarebbe stato colto da un malore improvviso durante un volo, proveniente da Cuba. Kucherenko si sarebbe sentito male durante il volo e sarebbe deceduto al suo rientro in Russia. Da sempre aveva assunto posizioni molto critiche verso l’invasione in Ucraina, giudicando la guerra inutile, lunga e dispendiosa.
Secondo il giornalista Roman Super, fuggito dalla Russia poco dopo l’invasione dell’Ucraina, Kucherenko temeva per la sua sicurezza. “Avevo parlato con lui e temeva per la sua vita”, ha affermato su Telegram. Nel corso della loro ultima conversazione il politico lo avrebbe spinto a “partire il prima possibile” e fuggire da un Paese dove lo Stato è “abbrutito”. Kureshenko, sempre secondo il reporter, avrebbe confidato di prendere antidepressivi e tranquillanti, di dormire poco, e che “tutti sono presi in ostaggio, nessuno può dire niente, altrimenti veniamo subito schiacciati come insetti”. E di non poter fuggire perché ai funzionari russi erano stati “tolti passaporti”. Kureshenko, inoltre, avrebbe definito “fascista” l’invasione dell’Ucraina.
Come è morto Kucherenko? Il ministero della scienza russo ha pubblicato un comunicato, nel quale ha spiegato che “Kucherenko si è sentito male mentre era su un aereo con una delegazione russa che tornava da un viaggio d’affari a Cuba. L’aereo è atterrato nella città di Mineralnye Vody, dove i medici hanno cercato di prestare assistenza” La famiglia di Kucherenko ha dichiarato che la sua morte potrebbe essere stata causata da un problema cardiaco, ma si attende l’esito di un’autopsia in programma domani. Interpellato dai cronisti, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha dichiarato di non essere a conoscenza della causa della morte di Kucherenko.
Il suo nome va ad aggiungersi a quelli di una lunga lista di profili russi scomparsi misteriosamente dall’inizio della guerra. Funzionari e vertici militari morti per cause naturali o, più spesso, archiviati come casi di suicidio. Come Vladimir Makarov, sollevato giusto un mese prima dall’incarico di vicecapo della direzione per la lotta all’estremismo del ministero dell’Interno russo, l’organo incaricato di reprimere il dissenso contro Putin, e trovato morto nel villaggio di Golikovo, vicino a Mosca. Stessa sorte era toccata a Yevgeny Lobachev e a Lev Sotskov, rispettivamente maggior generale in pensione dell’Fsb e maggior generale del servizio di intelligence straniero (Svr). Pavel Antov, deputato del partito dello zar Russia Unita, aveva criticato aspramente la guerra ed è caduto dal terzo piano di un hotel. Una sorte toccata anche a Grigory Kochenov, direttore creativo della società russa Agima, precipitato da un balcone della sua casa a Nizhny Novgorod durante una perquisizione della polizia. Morti anche Ravil Maganov, il presidente del cda di Lukoil, caduto da una clinica e Alexander Tyulakov, vicedirettore generale di Gazprom. Un caso chiuso coe suicidio.
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