“In Italia, nell’anno 2022 sono 17.130 le denunce di minori, 46 al giorno, di questi il 40% è stato ritrovato”.
Sono i dati forniti dalla relazione annuale del Commissario Straordinario di governo per le persone scomparse. A diffonderli, l’Associazione Penelope Italia Odv, che si occupa delle persone scomparse in Italia, e si chiede: “Dov’è il restante 60%?”.
Il 25 maggio è la Giornata internazionale dei minori scomparsi e per l’occasione i volontari hanno organizzato una campagna di sensibilizzazione ed informazione, scegliendo due attori più amati in questo momento dai giovanissimi.
Si tratta di Giacomo Giorgio e Gianmarco Saurino, protagonisti della fiction di Rai Uno Per Elisa, che andrà in onda in autunno ed è dedicata alla storia di Elisa Claps, studentessa di Potenza uccisa a 16 anni, il cui cadavere è stato ritrovato nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità nel capoluogo della Basilicata nel 2010.
I due giovani attori, in occasione del 25 maggio, lanceranno messaggi per sensibilizzare i giovani. Giacomo Giorgio, già famoso per aver interpretato Ciro nella serie Mare Fuori, ha realizzato un dialogo tra lui e i giovani sull’importanza di non lasciarsi trascinare da situazioni pericolose ed avere la forza di chiedere aiuto.
Gianmarco Saurino invece, ha prestato la voce in un corto realizzato e ideato da Penelope, rivolto agli adulti, affinché non ci si indigni di fronte ai casi di minori scomparsi, ma ci si impegni. Entrambi i video verranno pubblicati sui canali social dell’associazione (Facebook, Instagram e YouTube).
Ma come e perché scompaiono tutti questi minori in Italia? Ne abbiamo parlato con Pio Giorgio Di Leo, responsabile provinciale dell’associazione Penelope di Foggia, avvocato di professione, che è anche difensore dei familiari di Marco Ferrazzano, che si sarebbe suicidato sotto un treno a Foggia, stanco di subire atti di bullismo da gruppi di coetanei.
In Italia, “l’attenzione è elevata”, per una serie di motivi: passaggio in Italia per minori stranieri per raggiungere i parenti in Nord Europa, tratta di organi e tratta sessuale. “Innanzitutto molti minori stranieri, quando vengono nel nostro Paese, spariscono perché tentano di raggiungere i parenti in altri Stati. L’Italia è una specie di porta di passaggio per il Nord Europa. Quindi vengono monitorati, ma poi scappano dai centri di accoglienza”.
Servono più controlli nei centri di accoglienza?
“I centri di accoglienza sono poco monitorati. La legge Bossi-Fini da un lato ha tentato di attenzionare la situazione, dall’altro ci sono problematiche legate al controllo dei migranti. È difficile tenerli sotto controllo, anche perché molti arrivano in Italia senza documenti. Il problema va risolto nei Paesi di origine. Dovrebbero essere stipulate convenzioni, ma quando ci sono, non sempre vengono rispettate, ad esempio la Libia”.
“Come dicono i dati internazionali, i minori diventano spesso vittime di tratte sessuali o vittime del traffico illegale di organi”, spiega Di Leo.
“Dal momento in cui abbiamo notizie di queste situazioni, il nostro compito è vigilare e stare in allerta. La rete Penelope è specializzata in questi casi, ci aiutiamo con cani molecolari, piani di ricerca delle presone scomparse che tutte le Prefetture dovrebbero adottare e la massima diffusione delle foto. Ma trovare i minori è più difficile che trovare i maggiorenni”.
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