“Il sonno della Regione genera morti. 2050 è troppo tardi”. È la scritta portata con uno striscione alla seduta dell’assemblea legislativa dell’Emilia Romagna, dagli ambientalisti di Extinction Rebellion.
Questa mattina, durante la discussione tra i consiglieri, un gruppo di attivisti sporchi di fango ha fatto irruzione e si sono posizionati sulla parte della sala riservato al pubblico.
Per circa un minuto gli ambientalisti sono rimasti lì, mentre la presidente dell’assemblea Emma Petitti li invitava a non esporre messaggi.
“Rivedere il patto per il clima”
“Siamo stati nei giorni scorsi a spalare il fango, ma non ci basta. Vogliamo far ripartire la Regione in una direzione completamente diversa”. Sono le parole di Andrei Turlea, portavoce di Extinction Rebellion Bologna. “Le istituzioni e l’amministrazione regionale hanno responsabilità gravi per quello che è successo. Tutti gli scienziati ci ricordano che l’obiettivo di neutralità climatica al 2050 è troppo tardi. Noi chiediamo che venga messo al 2030, che venga rivisto tutto il Patto per il lavoro e per il clima e che si agisca subito affinché queste emergenze non capitino più”, ha aggiunto.
La protesta è stata pacifica e dopo un po’ di tempo hanno tolto lo striscione e abbandonato l’aula, dov’è poi ripresa la seduta dei consiglieri. “La regione non ha piani credibili di mitigazione o adattamento”, accusano gli ambientalisti. Inoltre, “è terza in Italia per consumo di suolo e la prima per cementificazione in aree alluvionali”.
Al momento del blitz, in aula erano presenti il presidente della Regione Stefano Bonaccini, la sua vice Irene Priolo.