Gli studenti di tutta Italia oggi ricordano il trentunesimo anniversario della strage di Capaci, in cui furono uccisi il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
L’evento principale si terrà nell’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo. La premier Giorgia Meloni parteciperà in videocollegamento da Roma, dove oggi presiederà il Consiglio dei ministri sull’emergenza in Emilia Romagna.
Sarà presente il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi insieme con 80 baby sindaci di tutta Italia.
Il ricordo della Fondazione Falcone
“Io ricordo, insieme agli altri apriamo strade, restituiamo bellezza.
Noi vinciamo e la mafia perde. Grazie a tutti coloro che hanno fatto un gran lavoro, donne e uomini della Fondazione Falcone, ai partner, ai volontari. Grazie a te, che lo sai tocca a noi. Autonomi, liberi, tutti assieme diciamo che questo giardino, tutto nuovo, è dedicato a voi: Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina, Angela Fiume, Fabrizio Nencioni, Caterina Nencioni, Nadia Nencioni, Dario Capolicchio, Carlo La Catena, Sergio Pasotto, Stefano Picerno, Alessandro Ferrari, Moussafir Driss e Don Pino Puglisi“. Così, in un post su Facebook, la Fondazione Falcone ricorda la strage di Capaci.
Pisani: “Il loro esempio continua a vivere”
“Il loro esempio continua a vivere e il nostro dovere è mantenerlo sempre più vivo”, dichiara il capo della polizia Vittorio Pisani, ricordando non solo Falcone, ma anche “il sacrificio” degli “11 servitori dello Stato” morti nel 1992, tra Capaci e via D’Amelio. In queste occasioni morirono “tre straordinari magistrati, Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e otto eroici poliziotti: Rocco, Vincenzo, Walter, Agostino, Claudio, Vito, Antonio ed Emanuela, prima e unica donna in uniforme uccisa dalla mafia”.
Tutti uomini e donne che “nella perfetta consapevolezza dei rischi che correvano, hanno sacrificato la loro vita per l’affermazione dei valori della legalità in cui credevano e su cui si fonda la nostra Nazione”, conclude Pisani.
Mattarella: “La mafia è un cancro senza dignità e onore”
“Magistrati come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino hanno demolito la presunzione mafiosa di un ordine parallelo, svelando ciò che la mafia è nella realtà: un cancro per la comunità civile, una organizzazione di criminali per nulla invincibile, priva di qualunque onore e dignità”. Sono le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione del trentunesimo anniversario della strage di Capaci.
“L’azione di contrasto alle mafie va continuata con impegno e sempre maggiore determinazione. Un insegnamento di Giovanni Falcone resta sempre con noi: la mafia può essere battuta ed è destinata a finire”, aggiunge il Capo dello Stato.
“La mafia li ha uccisi, ma è sorta una mobilitazione delle coscienze, che ha attivato un forte senso di cittadinanza. Nelle istituzioni, nelle scuole, nella società civile, la lotta alle mafie e alla criminalità è divenuta condizione di civiltà, parte irrinunciabile di un’etica condivisa”, conclude Mattarella.