Una scuola elementare, alle porte di Roma, ha realizzato un progetto per spiegare ai bambini cosa è accaduto 31 anni fa. Il video è stato inviato alla Fondazione Giovanni Falcone
“Senza memoria non c’è futuro”. Uno slogan breve, conciso, ma estremamente significativo, che fotografa alla perfezione la voglia di non dimenticare una delle pagine più drammatiche della storia italiana. Il giorno in cui la Mafia sferrò l’attacco decisivo allo stato, organizzando l’attentato più sanguinoso mai realizzato. Trentuno anni fa, il 23 maggio del 1992, l’autostrada A29 venne devastata da una forte esplosione. Oltre 500 kg di tritolo, presenti all’interno di tre autovetture, provocarono la morte del Giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
Una pagina sanguinosa e drammatica, che l’Italia ha il dovere di ricordare. “Se vogliamo che questa memoria lasci un segno anche nei più giovani, non possiamo limitarci a organizzare manifestazioni di facciata alle quali ragazzi e bambini prendono parte così come potrebbero partecipare a una lezione di scuola. Serve il contributo attivo di tutti, serve una memoria che sia carica delle emozioni che possono trasmettere per primi coloro che hanno vissuto quei momenti”, ha dichiarato Tina Montinaro, moglie di Antonio, il capo della scorta di Giovanni Falcone, rimasto ucciso nell’attentato. Un invito rivolto alle famiglie delle nuove generazioni e ai docenti delle scuole. “Per un ragazzo di vent’anni, la strage di Capaci è una pagina di storia, un evento del passato, di cui non ha memoria viva. Per un bambino di dieci anni rappresenta un evento ancora più lontano, la cui conoscenza dipende dalla buona volontà e dall’impegno dei docenti e di noi adulti”.
Parole che sono state colte al balzo da una scuola elementare alle porte della capitale, che ha cercato di spiegare ai bambini (coinvolgendoli direttamente) cosa è accaduto in Italia trentuno anni fa. Il progetto è stato realizzato dall’IC Giovanni XXIII di Villanova di Guidonia. La classe IID, composta da bambini tra i sette e gli otto anni, ha realizzato un video che è stato spedito alla Fondazione Giovanni Falcone. Due bambine, Marta e Greta, si ritrovano a raccontare la storia che la propria maestra ha spiegato loro e che riguarda Giovanni (Falcone) e Paolo (Borsellino) “due bambini come noi, che giocavano insieme” e che “hanno deciso di stare dalla parte giusta, distinguendo il bene dal male”.
La classe ha completato l’opera realizzando una serie di disegni che hanno ricordato i nomi delle vittime della strage di Capaci e dell’attentato di Via D’Amelio. I supereroi che hanno combattuto per un bene comune e che hanno scritto pagine di storia. “Non è stato per niente difficile raccontare loro una storia così importante seppure tragica e spietata.
Ognuno ha ascoltato ed imparato con la propria semplicità e con il proprio modo di essere. Nulla è stato studiato o preparato…Semplicemente raccontato, ascoltato e poi raccontato di nuovo a tutti, attraverso la voce di Marta e Greta”, ha scritto la scuola Giovanni XXIII sul proprio sito ufficiale, spiegando il progetto. “Il grande mostro disegnato da Alessandro è stato poi semplicemente cancellato con la prontezza di un bimbo di pochi anni e il bacino di Matteo è un po’ come il bacio consolatorio che da’ la mamma per fare passare ogni tipo di malessere. Chi scrive è assolutamente orgoglioso di questi piccoli grandi alunni, ben distanti dalla realtà palermitana ma assai vicini ai siciliani e a tutti i supereroi che, con Giovanni e Paolo, hanno scritto pagine di storia vera e soprattutto viva”.
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