In Emilia Romagna continua l’allerta rossa per rischio idraulico e idrogeologico, ma la situazione è in miglioramento.
Il numero degli sfollati fornito dalla Regione è sceso di oltre 3.200 persone. Alle 12 di ieri erano 23.081, di cui 16.445 nel Ravennate, 4.462 in provincia di Forlì-Cesena e 2.174 nel Bolognese.
Le previsioni meteo non annunciano precipitazioni, né innalzamenti dei livelli dei fiumi, che in questo momento sono in lenta decrescita.
Oggi i primi aiuti in Cdm
Intanto oggi è previsto il Consiglio dei ministri, durante il quale verranno stanziati i primi fondi per affrontare l’emergenza. Comincerà alle ore 11 e dovrebbe essere approvato un pacchetto di misure di 100 milioni di euro.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha anticipato “un primo pacchetto di sostegno all’interno del decreto Emergenza che, mi auguro, prevederà la sospensione dei mutui, la rateazione degli oneri fiscali e soprattutto l’attivazione del Fondo di garanzia, che a nostro avviso deve essere il massimo che ci è consentito dalle norme europee sugli aiuti di Stato. Questo Questo sarà un primo pacchetto di interventi, poi successivamente quando si farà un censimento effettivo dei settori e delle aree e delle aziende più colpite potremo intervenire con misure più appropriate e mirate”.
Tajani: “Abbiamo già chiesto aiuto all’Ue”
“Tutto quello che possiamo fare lo dobbiamo fare e abbiamo già chiesto l’intervento dell’Ue”. Così il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, in un intervento a Quarta Repubblica.
“Esiste un fondo europeo di solidarietà, io credo che potremmo arrivare a chiedere e potrebbero arrivare dall’Europa circa 300-400 milioni. Adesso faremo il conto dei danni, poi Bruxelles farà l’istruttoria e il Parlamento voterà”, ha aggiunto, spiegando che i fondi del Pnrr non possono essere usati per l’emergenza, ma “troveremo in bilancio altri fondi”.
La procura di Ravenna apre indagine per disastro colposo
La Procura di Ravenna ha aperto un fascicolo di inchiesta ipotizzando il reato di disastro colposo sull’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna. Il Resto del Carlino scrive che al momento è a carico di ignoti e raccoglie le relazioni della Protezione civile e delle forze dell’ordine. Una volta terminata la fase dei soccorsi, la Procura potrebbe decidere di affidare consulenze tecniche.
L’allarme di Coldiretti: nei terreni incolti ci sono ordigni bellici inesplosi
Coldiretti ha fatto sapere che nei terreni agricoli alluvionati in Romagna sono stati trovati ordigni bellici emersi durante le inondazioni. Qualora toccati o rimossi in modo improprio, possono generare situazioni di pericolo. Coldiretti ha segnalato l’emergenza alla Prefettura di Ravenna, che ha emesso un‘informativa valida su tutto il territorio, avviando una campagna di sensibilizzazione sui rischi.
In totale finora gli ordigni bellici rinvenuti sono sei e sono stati messi in sicurezza dai militari che sono al lavoro per la bonifica. Ma la situazione potrebbe diventare pericolosa per gli agricoltori che con i trattori sono impegnati a sistemare i terreni.