“Stiamo vedendo una situazione drammatica per il territorio e i cittadini. Bisogna intervenire al più presto”.
Ai nostri microfoni, il senatore della Lega Giorgio Maria Bergesio, vicepresidente in commissione Industria, Commercio, Turismo, Agricoltura e Produzione agroalimentare a Palazzo Madama, ribadisce l’importanza di agire velocemente inviando aiuti immediati all’Emilia Romagna, devastata dall’alluvione dei giorni scorsi.
Domani, martedì 23 maggio, si terrà il Consiglio dei ministri, durante il quale si discuterà dei fondi da stanziare per affrontare l’emergenza. “Il governo ha mostrato la sua presenza con le visite prima dei ministri Salvini e Piantedosi, poi con quella della premier Meloni. Credo che sia stato un segnale molto forte e importante”, aggiunge. “Bisogna rimettere in sesto il territorio”.
Quanti fondi verranno stanziati dal governo?
“Il governo è pronto a stanziare i primi cento milioni di euro per affrontare l’emergenza. Poi attingerà le risorse dal fondo di solidarietà europeo. Sappiamo bene che l’Italia rispetto agli altri Paesi europei, in questi anni ha attinto di più, circa 3 miliardi di euro. Proporzionalmente a quello che sono stati i danni del passato, dovrebbero essere necessari circa 300 milioni di euro, ma si vedrà nei prossimi giorni. Anche perché le prime stime delle associazioni agricole, di Confindustria, della Regione, sono vicine a 5-6 miliardi”;
Quali saranno gli interventi del governo?
“Penso che le prime risorse serviranno per l’emergenza. Bisogna esentare subito i cittadini e le imprese dalle imposte e dalla burocrazia. Dovranno esserci indennizzi per chi ha subito danni. Dopodiché si penserà alla ricostruzione. Addirittura c’è chi non sa se riaprirà la propria azienda a causa della situazione in cui si trova. Le difficoltà sono molte, serve un programma di ricostruzione”;
La ministra per il Turismo Daniela Santanché ha invitato gli italiani a trascorrere le vacanze estive in Emilia Romagna per “scongiurare la tragedia” economica.
“C’è un fitto scambio di numeri per le prime richieste immediate. Il decreto conterrà tutto il percorso delle risorse per l’emergenza. Nella stima dei danni c’è anche l’aspetto relativo al reddito creato dal turismo, che va assolutamente aiutato per un ripresa veloce. La stagione estiva è prioritaria, non possiamo lasciare sole le realtà. Bisogna subito rimettersi in piedi e lavorare per una programmazione immediata”;
Ci sono anche le imprese da rimettere in piedi.
“C’è gente che ha perso tutto e ha bisogno di rimborsi molto elevati, quasi al 100%. Un’alluvione porta via tutto. Su questo c’è una forte attenzione anche da parte del Parlamento, con provvedimenti in Aula, in Commissione, con aiuti alla popolazione, cordogli e giovedì scorso in Senato c’è stato un question time. La voce è corale. Il Parlamento deve essere unito e deve sostenere il governo per rimettere in piedi la popolazione. Il mondo dell’agricoltura va aiutato attraverso indennizzi”;
C’è stata tanta solidarietà…
“È fondamentale che gli aiuti vengano usati nel miglior modo possibile, sia immediatamente che nel lungo periodo. Ho visto anche tanto volontariato: il nostro Paese c’è quando bisogna rimboccarsi le maniche. Dalle tragedie possono nascere forti speranze e nuove realtà, dobbiamo costruire insieme. Non possiamo lasciare sola la popolazione. Troppe volte si pensa all’immediato, ma poi con l’avanzare del tempo non si presta più attenzione al fatto che i problemi vanno monitorati perché ci sia un ritorno alla normalità”;
A proposito di questo: ci sono cose che potevano essere fatte prima per prevenire la tragedia in Emilia Romagna?
“Non guardo a quello che è stato, voglio guardare con attenzione quello che accade e alle soluzioni per risolvere i problemi. Credo che ora sia il momento di intraprendere un percorso forte e importante per risolvere l’emergenza con provvedimenti immediati. Dall’altra parte bisogna lavorare sugli indennizzi e la ricostruzione, sia da parte pubblica che privata. Probabilmente sarà un percorso lungo, ma va realizzato un progetto per mettere in sicurezza il territorio, fondamentale per garantire la vivibilità futura delle popolazioni in città e in campagna”.