La rete nazionale dei prodotti all’ingrosso, analizza i rischi e i problemi che le aziende avranno a causa delle alluvioni. I numeri sono impressionanti
Morti, sfollati, persone che hanno perso tutto e interi paesi da ricostruire da zero. L’Emila Romagna conta i danni provocati dalle forti alluvioni che hanno devastato la Regione. Ma oltre ai danni strutturali e ai grandi problemi di salute che affliggono numerose persone, ora bisognerà fare i conti anche con una situazione gravissima. Che rischia di mandare al tappeto l’economia della Regione e dell’intero Paese.
Quanto peseranno i danni provocati dalle inondazioni dei fiumi sul comparto agro alimentare? Quanti milioni di euro perderà la nostra economia a causa del danneggiamento dei terreni agricoli e a causa dei tanti (troppi) animali rimasti uccisi? Il Governatore emiliano Bonaccini ha parlato di miliardi di euro di danni. Una preoccupazione che è confermata anche dagli operatori del settore agricolo ed economico. L’Italia sembra destinata a fare i conti con l’ennesima sciagura, che dopo il Covid, la guerra, l’aumento delle bollette, peserà sulle tasche dei nostri cittadini.
Secondo quanto confermato da Italmercati, “non è ancora possibile stimare il danno causato dalle forti precipitazioni“, ma “sull’intera filiera dell’agroalimentare e della distribuzione a livello nazionale ci aspettiamo nelle prossime settimane un vero terremoto, con un incremento di prezzi e una diminuzione della disponibilità dei prodotti”. La rete nazionale dei prodotti all’ingrosso, fa i conti con una crisi che rischia di mettere in ginocchio l’intero settore gastronomico e, di riflesso, la nostra economia. Italmercati esprime una “forte preoccupazione” per le conseguenze che l’alluvione in Emilia Romagna sta provocando tra gli operatori emiliani e “che nelle prossime settimane si estenderà a livello nazionale”.
Secondo quanto riportato da Fabio Massimo Pallottini, presidente della rete che organizza e gestisce i principali prodotti all’ingrosso , sono oltre 50.000 le aziende agricole romagnole che “sono costrette a vivere momenti di profonda difficoltà”. Per loro “c’è un danno evidente per cui chiediamo al governo di intervenire in maniera concreta sospendendo le scadenze tributarie per gli operatori del settore primario e della distribuzione”. Tuttavia, “l’aumento dei prezzi di frutta e verdura che vediamo in questi giorni – aggiunge – non è legato alla calamità naturale dell’Emilia Romagna, in quanto ora la domanda nazionale di frutta e verdura proviene da altre aree. L’alluvione ha distrutto i prodotti di stagione come pere, mele, susine, kiwi e vigne, in piena fase di maturazione e vi sarà una generale diminuzione della qualità e della quantità di questi prodotti solo a partire dalle prossime settimane. Questo – conclude- porterà a un conseguente incremento dei costi”.
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