Alluvione Emilia Romagna: il numero delle vittime è salito a 14, mentre 15mila cittadini sono stati sfollati.
Gli interventi di aiuto alla popolazione, spiega la Regione, proseguono 24 ore su 24. 8mila cittadini hanno trovato accoglienza in albergo e nelle strutture allestite dai Comuni come scuole, palestre e palazzetti. Le altre hanno trovato altre sistemazioni a casa di amici e parenti, o seconde case.
La catena di solidarietà
Nel Ravennate scarseggiano cibo e acqua. Una vera e propria catena di solidarietà è stata messa in atto da parte dei cittadini che non hanno subito danni. Tanti giovani stanno scendendo in strada per aiutare a liberare le strade e gli stabili non indondati dal fango.
Anche oggi, venerdì 19 maggio, è allerta rossa nella Regione. Non è ancora il giorno del bilancio, perché soccorritori e volontari sono ancora al lavoro per la conta dei danni e la ricerca dei dispersi.
Il maltempo è previsto anche domani, la Protezione civile ha confermato l’allerta rossa che va da Bologna a Rimini.
Il bilancio provvisorio di frane e allagamenti
Il numero degli allagamenti è salito a 58 in tutta l’Emilia Romagna. Le frane invece, sono arrivate a 290, di cui 104 nella provincia di Forlì Cesena, 90 in provincia di Ravenna, 45 in provincia di Bologna, 14 in provincia di Reggio Emilia e 13 in provincia di Rimini. Questi numeri arrivano da una nota della Regione, che aggiunge che sono state chiuse 544 strade tra comunali e provinciali, di cui 224 parzialmente.
I fiumi e i corsi d’acqua esondati sono 23, anche in più punti: Idice, Quaderna, Sillaro, Santerno, Senio, Lamone, Marzeno, Montone, Savio, Pisciatello, Lavino, Gaiana, Ronco, Sintria, Bevano, Zena, Rabbi, Voltre, Bidente, Ravone, Rio Cozzi, Rigossa, Savena.
Il governo chiederà il fondo di solidarietà europeo
Intanto il governo ha fatto sapere che chiederà di attivare il fondo di solidarietà europeo, mentre il Cdm del 23 maggio dichiarerà lo stato di calamità. Un grande rischio è quello delle frane.
La sindaca di Russi Valentina Palli, in una diretta Facebook ha spiegato che “in sede di comitato centro soccorsi, il Consorzio ci ha avvertito che il Canale emiliano-romagnolo sta esondando e verosimilmente le acque potrebbero riversarsi verso Godo e Russi. Abbiamo disposto che vi rechiate obbligatoriamente ai primi piani. Solo chi non ha il primo piano, dovrà necessariamente evacuare la propria casa”.
Allagamenti ed evacuazioni sono continuate anche la scorsa notte a Ravenna, mentre è stato riaperto poco dopo le 6.30 il tratto compreso tra Faenza e Forlì, sulla A14, in entrambe le direzioni. Questa mattina il Comune di Ravenna ha disposto l’evacuazione totale e immediata delle frazioni di Piangipane, Santerno e altre case. Ha ricordato che è obbligatorio lasciare l’abitazione fino a che l’emergenza non sarà terminata.
Irene Priolo, vicepresidente della Regione Emilia Romagna e assessora alla Protezione Civile, in un intervento a Sky Tg24, ha spiegato che sulla base delle previsioni meteo, “qualche preoccupazione permane nella fascia pede-collinare, anche con queste piccole precipitazioni, perché noi abbiamo movimenti franosi costanti e quindi ci sarà un’evoluzione di questo quadro nei 48 comuni che hanno avuto più di 250 frane”.
“Per risarcire l’Emilia dei danni subiti, il governo interverrà con propri fondi, senza far ricorso al Pnrr, strumento poco adatto a far fronte a un’emergenza”. Lo ha precisato Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei.