Un treno merci che trasportava grano è deragliato in Crimea, a Simferopoli. Non ci sono morti o feriti.
La notizia arriva all’indomani della proroga dell’accordo sul grano tra Federazione russa e Ucraina, grazie alla mediazione di Onu e Turchia. È stata confermata dal capo dell’amministrazione della penisola annessa unilateralmente a Mosca nel 2014, citato dall’agenzia Interfax.
Il Guardian, citando un comunicato stampa delle Ferrovie della Crimea, scrive che il deragliamento è stato causato da “interferenze di estranei”. La notizia è confermata anche dall’agenzia di stampa Interfax, che cita una nota della Crimean Railway, compagnia che gestisce il traffico ferroviario. “Al termine delle indagini, l’apposito dipartimento del servizio federale russo di sicurezza chiarirà i motivi dell’incidente”, ha dichiarato Sergei Aksyonov, capo dell’amministrazione russa della Crimea.
Prima dell’ufficialità della notizia, il canale Telegram Baza, che ha legami con i servizi di sicurezza russi, aveva parlato di un’esplosione su una linea ferroviaria.
Non si esclude che il deragliamento possa essere stato causato dalla resistenza ucraina. Il traffico ferroviario è stato sospeso tra Simferopol, capitale della penisola di Crimea, e Sebastopoli.
Sergei Aksyonov ha fatto sapere che i lavoro per riparare il binario sono già cominciati. Nel frattempo, per permettere gli spostamenti, sono stati predisposti autobus per trasferire i passeggeri tra Simferopol e Bakhchisarai.
Secondo i media indipendenti, sono deragliati in totale cinque vagoni del treno merci, due dei quali si sono ribaltate. Quasi 50 metri di binari sono rimasti danneggiati.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, sui social, ha commemorato il 18 maggio come giorno della memoria per “i tatari di Crimea, spostati con la forza dalle autorità sovietiche”, come il giorno di Vyshyvanka, quando l’Ucraina celebra la storia dei suoi abiti ricamati. “Quest’anno i due significati sono uniti da un’unica data, il 18 maggio. 79 anni fa in questo giorno le autorità sovietiche iniziarono a deportare il popolo tartaro di Crimea. Un popolo che volevano cancellare. Privati delle loro case, privati del diritto alla vita. Ma le persone sono sopravvissute. E vivranno liberamente”.
Intanto sul fronte continuano gli attacchi aerei su Kiev. Quello di stanotte è stato il nono consecutivo dall’inizio di maggio. Lo riferisce l’amministrazione militare della capitale ucraina su Telegram. “Questa volta l’attacco è stato effettuato dai bombardieri strategici Tu-95ms, Tu-160 della regione del Caspio, probabilmente da missili da crociera del tipo X-101/555. Dopo aver lanciato i razzi, il nemico ha schierato i droni da ricognizione sulla capitale. Secondo le informazioni preliminari, tutti i bersagli nemici nello spazio aereo di Kiev sono stati individuati e distrutti”.
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