Il tennista serbo, numero uno al mondo, lancia pesanti accuse. Nel mirino le enormi difficoltà che riguardano la capitale
Una sconfitta inaspettata, una battuta d’arresto che ha privato gli internazionali d’Italia di Tennis della stella più luminosa. Novak Djokovic, numero uno al mondo e campione uscente del torneo romano, è stato costretto a dire addio alla competizione romana, sconfitto in tre set da Holger Rune. Il giovane tennista danese si è imposto con il risultato di 6-2, 4-6, 6-2. Djokovic è stato costretto alla resa e per la prima volta dopo 19 anni la finale del Foro Italico non vedrà all’opera nè Djokovic, nè Nadal.
Un segno evidente del cambiamento generazionale che sta subendo il mondo del tennis. Con numerosi giovani, protagonisti di risultati più che positivi, pronti a scalzare i grandi campioni protagonisti degli ultimi anni. Peccato che tra i giovani in rampa di lancio, pronti a brillare al Foro Italico, non ci sia Jannik Sinner, battuto ieri in due set da Cerundolo e fermato da una condizione fisica non ottimale. La sconfitta di Djokovic è arrivata al termine di un match combattuto e condizionato dalle condizioni atmosferiche non certo favorevoli.
Le piogge che si stanno abbattendo su tutta l’Italia non hanno risparmiato Roma e il Foro Italico, costringendo spesso gli organizzatori a cambi di orario e sospensioni. Ieri Sinner si è fermato nel momento in cui stava dominando la scena. Quando la gara è ripresa, l’altoatesino non sembrava più lo stesso. Anche Djokovic ha patito le condizioni atmosferiche non favorevoli e sicuramente poco consone al torneo romano. Poche volte nella storia degli Atp di Roma (in programma a Maggio e caratterizzati da sole, caldo e condizioni climatiche completamente diverse da quelle attuali) gli atleti hanno giocato con il freddo e la pioggia.
Djokovic ha preso spunto dalle condizioni atmosferiche per ribadire un problema che attanaglia da anni la capitale. L’impossibilità di costruire nuovi impianti. La stessa annosa questione che negli anni ha bloccato numerosi progetti, tra cui quelli legati agli stadi di proprietà dei club calcistici. Il numero uno al mondo ha prima parlato delle condizioni atmosferiche, poi si è tolto qualche sassolino dalle scarpe. “Penso che questo sia probabilmente il torneo più freddo e umido che abbia mai giocato qui a Roma. Non ricordo davvero tanti giorni di fila con la pioggia. Ovviamente in questo tipo di condizioni è molto difficile far correre la palla. Ho avuto un brutto inizio di terzo set e la partita si è indirizzata dalla sua parte. Rune ha mantenuto i nervi saldi e meritato di vincere”. Un Centrale coperto lo avrebbe aiutato ma non fa drammi: “Non so quali siano le regole qui, se possono costruire o meno qualcosa. Ho sentito che a causa dei monumenti, è molto difficile ottenere i permessi per fare qualsiasi tipo di espansione. Di coperture se ne parla sempre, e in tutti i tornei. Giorni così li devi accettare”. Difficile dargli torto.
Nel mondo della mobilità, le esigenze dei consumatori sono in continua evoluzione, spingendo il settore…
Dalla valutazione dello stile dell’arredo alla ricerca di effetti cromatici e materici particolari, gli elementi…
L'esplosione di Jannik Sinner sta creando anche un po' di rimpianti negli occhi di chi…
Anche il Natale può essere mezzo per lo sviluppo della cultura, lo confermano eventi come…
Lewis Hamilton ha dimostrato di vivere un momento non semplice, il pilota di F1 si…
Non è un gran momento per il Milan e per Stefano Pioli, dopo il ko…