L’alluvione in Emilia-Romagna ha colpito fortemente l’agricoltura, che già pativa il problema della siccità.
La Regione infatti, anche se non colpita come altre del Nord Italia, viveva un periodo di scarsità di piogge. “Ad oggi stiamo raccogliendo i dati dalle nostre unioni provinciali coinvolte, che sono Ravenna, Forlì, Cesena, Rimini e in parte Bologna e Ferrarese. È difficile ora esprimere dei numeri, ma i danni sono all’ordine delle miliardi di euro”.
Ai microfoni di Velvet News, Marcello Bonvicini, presidente di Confagricoltura Emilia-Romagna.
Com’è la situazione in queste ore in tutta la Regione?
“La situazione si sta aggravando. Sono rimasti coinvolti alcuni paesini sempre nel Ravennate, Lugo di Romagna e Cotignola, che si sono allagati da poco a causa della rottura degli argini. Tantissime aziende dei nostri territori sono in difficoltà”;
Quali saranno i danni causati dal maltempo all’agricoltura in Emilia-Romagna?
“In pianura avremo le aziende in ginocchio. Lì i territori sono a vocazione frutticola. Migliaia e migliaia di ettari di impianti, molto probabilmente, saranno da estirpare. E ci saranno tantissimi danni alle colture erbacee, come grano, soia, mais, barbabietole da seme, completamente distrutte”;
Com’è la situazione in collina?
“Per quanto riguarda le colline la situazione è ancora più tragica. Già le piogge importanti non hanno aiutato. Ora ci sono decine di chilometri di frane che stanno danneggiando le aziende, che verranno spazzate via. Non si potrà più coltivare nel prossimo futuro”;
Ne avete già parlato con la Regione Emilia-Romagna…
“Ieri siamo stati invitati dalla Regione a una riunione d’urgenza con tutte le organizzazioni sindacali e imprenditoriali. Le proposte sono diverse, ma a nostro avviso bisogna trattare questo evento con le stesse modalità del terremoto del 2012″;
Cosa avete proposto?
“Si deve istituire una cabina di regia partecipata con le organizzazioni. Ben venga poi, il decreto che sta preparando il governo. Possiamo prendere tutti i provvedimenti necessari, ma devono essere tempestivi. Le risorse economiche devono arrivare velocemente. Gli agricoltori hanno già avuto spese in termini di gestione dei prodotti intorno al 70-80%. Hanno solo speso e i ricavi saranno alterati”;
Quali sono gli interventi urgenti da fare ora nei campi?
“Dovrà essere realizzata la sistemazione idraulica dei terreni: i costi per le imprese saranno enormi e non potranno sopportarli. Ci sarà bisogno di un rimborso delle produzioni e del ripristino del dissesto idrologico. Insomma, abbiamo tante richieste, i ristori devono essere veloci e tempestivi perché il rischio è che le imprese falliscano”;
La ministra per il Lavoro Marina Calderone, al Cdm del 23 maggio proporrà di mettere in campo ammortizzatori sociali anche per gli operai a tempo determinato nel comparto agricolo. Basteranno?
“Sono un primo passo. Noi ovviamente siamo contenti di questi provvedimenti. L’alluvione ha causato una crisi che durerà anche nei prossimi anni, quindi dobbiamo tornare più velocemente possibile alla normalità. Un lavoratore a tempo determinato rischia non solo di non lavorare quest’anno, ma anche l’anno prossimo. La maggior parte delle nostre aziende frutticole utilizza manodopera a tempo determinato. Non sarà facile ripristinare gli impianti, le frane hanno spazzato via gli impianti. Quindi ben vengano gli ammortizzatori, ma c’è bisogno di provvedimenti forti e tempestivi”;
Si può fare adesso, una stima dei danni all’agricoltura causati dall’alluvione?
“Ad oggi stiamo raccogliendo i dati dalle nostre unioni provinciali coinvolte, che sono Ravenna, Forlì, Cesena, Rimini e in parte Bologna e Ferrarese. Ora è difficile esprimere numeri, ma i danni sono all’ordine di miliardi di euro. Le immagini parlano chiaro: il mondo agricolo pagherà le conseguenze peggiori. Senza contare che ci sono stati danni alle strutture, ai macchinari, alle scorte: tutto è compromesso e danneggiato. La situazione è gravissima. Anche perché, essendo quella cona colpita anche dal punto di vista agroalimentare, tutti i distretti agroindustriali sono compromessi e danneggiati. L’intera filiera è colpita e ha bisogno di risorse ingenti per risollevarsi”.
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