Il sacerdote racconta ai fedeli il suo passato: “Chi ha abusato di me è stato promosso parroco in una parrocchia con migliaia di bambini”
“Di solito sono io a confessare voi, oggi succederà il contrario”. Con grande sincerità e rammarico un sacerdote ha aperto il cuore ai suoi fedeli, raccontando senza tralasciare nulla, la sua storia tormentata. Un passato fatto di abusi subiti e di un trauma impossibile da dimenticare. Le sue parole hanno immediatamente fatto il giro della comunità e sono arrivate ai quotidiani, creando uno scossone.
Il sacerdote, Padre Paolo Contini, ha avuto il coraggio di svelare una storia drammatica, subita sulla sua pelle e che gli ha cambiato la vita. La sua rivelazione choc ha turbato la sua parrocchia, ma ha permesso d fare luce su una vicenda che è rimasta per troppi anni nascosta. Sepolta nel lato più nascosto del suo cuore. Un turbamento che lo ha condizionato per anni e che ora ha avuto il coraggio di far uscire allo scoperto. Con la speranza di togliersi un macigno dal cuore e che venga fatta giustizia.
Padre Paolo Contini è il parroco della parrocchia di Abbasanta, Ghilarza e Norbello, comuni della provincia di Oristano. Ogni giorno si fa carico delle esigenze e delle necessità di una comunità grande e variegata. E’ una figura fondamentale per questi paesi, che si aggrappano alla sua esperienza per andare avanti nella vita di ogni giorno. Ma per una volta è stato lui ad aggrapparsi ai suoi fedeli, per togliersi dal cuore un peso che era diventato insostenibile. Nella chat che condivide con i fedeli ha reso pubblica la sua vicenda personale. “Normalmente sono io che ascolto le vostre confessioni ma oggi ho deciso di mettermi io a cuore aperto davanti a tutti voi. Voglio confessarvi la verità, la dolorosissima verità che ha turbato il mio cuore in questi due anni”.
Il racconto è terribile: “A metà dicembre del 2021, accidentalmente, sono venuto in possesso delle prove certe di un crimine che ho subìto negli anni del mio seminario e senza alcuna titubanza ho immediatamente denunciato il pedofilo al mio vescovo. Avevo 14 anni – racconta il sacerdote nella chat con i suoi parrocchiani- quando l’incubo ebbe inizio e per anni ho dovuto subire inaudite violenze. In seguito alla mia prima denuncia, il pedofilo è stato “condannato” a due o tre mesi da trascorrere in Terra Santa. Al suo ritorno la sua diocesi lo ha promosso parroco di una parrocchia balneare, dove ogni anno transitano migliaia di bambini”.
“Amo e servo la Chiesa, ma basta nascondersi”
“La mia non è una battaglia contro la Chiesa. Amo la Chiesa – scrive ancora padre Contini – la servo convintamente e voglio continuare a servirla fino all’ultimo giorno della mia vita terrena. La Chiesa è un corpo sano in cui possono sorgere cellule cancerogene: i pedofili. A breve inizierà un processo giudiziale penale e sicuramente sarò impegnato cuore e anima in questo percorso. Non abbandonerò il servizio alle nostre comunità e vi assicuro il solito impegno in ogni nostro appuntamento. Questa è la chiesa di Papa Francesco – conclude – in cui non possono trovare spazio inutili timidezze, nel denunciare apertamente coloro che si sono macchiati di reati tanto odiosi come la pedofilia”.