La Cina porta avanti la sua missione di pace tra Russia e Ucraina. Lunedì, Li Hui, inviato speciale per l’Eurasia di Pechino, andrà a Kiev.
Proseguirà poi la sua missione in Polonia, Francia, Germania e Russia in “uno sforzo per promuovere colloqui di pace”. Al momento non è previsto un incontro con il presidente della Federazione russa Vladimir Putin, come ha fatto sapere il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov: “Sarà tutto gestito a livello diplomatico”.
Si tratta della prima missione di un diplomatico cinese di alto livello dall’inizio della guerra in Ucraina, il 24 febbraio 2022. Era stata già annunciata dal leader cinese Xi Jinping durante un colloquio telefonico del 26 aprile con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, anche se in quell’occasione non era stata comunicata una data per la visita. Questo potrebbe essere davvero un passo in avanti verso la pace, dal momento che Li è il più alto funzionario cinese a mettere piede in Ucraina dall’inizio della guerra.
Negli ultimi mesi Pechino ha ribadito più volte di volersi impegnare per arrivare a negoziati, ma è stata anche criticata per il sostegno al presidente Putin. La Cina ha anche presentato un piani di pace composto da punti.
Li Hui è stato ambasciatore cinese in Russia per dieci anni, dal 2009 al 2019 ed ha anche ricevuto da Putin una medaglia dell’Ordine dell’amicizia.
“La Cina promuoverà con insistenza i colloqui di pace. Siamo pronti, attraverso i contatti e il coordinamento con la Russia, a dare un contributo reale alla soluzione politica della crisi ucraina”, aveva dichiarato il ministro degli Esteri cinese Qin Gang in un incontro col suo omologo russo Sergei Lavrov a Goa, in India, esprimendo quindi la volontà della Cina di voler contribuire alla fine della guerra in Ucraina. Pechino ha subito enormi pressioni dagli Usa e i suoi alleati per porsi come mediatore nel conflitto.
Questo annuncio avviene quando il ministro degli Esteri cinese Qin Gang ha intrapreso un tour diplomatico in Germania, Francia e Norvegia, dove ha incontrato i suoi omologhi. L’11 maggio, durante la tappa a Parigi, la ministra degli Esteri francese Catherine Colonna ha chiesto alla Cina di operare “per convincere la Russia a tornare al pieno rispetto” della Carta delle Nazioni Unite.
In Germania Gang aveva invitato alla calma e razionalità nell’affrontare la crisi ucraina e manifestato contrarietà a eventuali sanzioni da parte dell’Ue contro aziende cinesi sospettate di produrre armi usate dalla Russia.
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