Matteo Giusti, giornalista di Limes, la più grande rivista di geopolitica: “Putin ha un controllo su numerosi Paesi africani”
Dietro alla Russia si nasconde il Sudafrica? Secondo quanto dichiarato dall’ambasciatore americano a Pretoria Reuben Brigety, lo stato africano avrebbe fornito sostegno militare a Mosca durante il conflitto con l’Ucraina. Un’accusa grave e circostanziata, che apre nuovi scenari alla guerra tra Putin e Zelenski. Brigety è convinto che nei primi giorni di dicembre “armi e munizioni siano state caricate” a bordo di una nave mercantile russa ormeggiata nei pressi di Città del Capo.
In una conferenza stampa ha poi denunciato: “Armare i russi è estremamente grave. Abbiamo notato che la nave cargo russa ha attraccato nella base navale di Simon’s Town tra il 6 e l’8 dicembre 2022. Siamo certi che siano state caricate armi e munizioni a bordo della nave che era diretta di ritorno in Russia”, ha dichiarato l’ambasciatore. “La fornitura di armi alla Russia è un atto estremamente grave e non riteniamo il problema risolto. Chiediamo che il Sudafrica pratichi con coerenza la politica di non-allineamento”, ha detto Brigety ricordando le “serie preoccupazioni” americane riguardo alla “tempistica delle esercitazioni navali svoltasi in acque sudafricane insieme a Cina e Russia in coincidenza con il primo anniversario dell’invasione dell’Ucraina” in febbraio.
Accuse alle quali il Sudafrica ha prontamente risposto, negando qualsiasi tipo di appoggio alla Russia. “Le affermazioni dell’ambasciatore minano lo spirito di cooperazione e partenariato” tra i due Paesi, ha precisato in una nota Vincent Magwenya, portavoce del presidente Cyril Ramaphosa, aggiungendo che è “deludente” che il diplomatico abbia “avuto un atteggiamento pubblico controproducente”. Il presidente del Sudafrico si è chiuso nel silenzio, annunciando che le questioni relative alla nave Lady R sono “in fase di revisione”, aggiungendo che “quando sarà il momento potremo parlare”.
Matteo Giusti (Limes) a Velvetnews.it: “Ecco come Putin controlla l’Africa”
Ma il Sudafrica è davvero schierato dalla parte di Vladimir Putin e potrebbe avere agevolato la Russia? Cosa lega Mosca ai paesi africani? Matteo Giusti, giornalista di Limes, la più importante rivista di geopolitica italiana, prova a spiegarci in che modo il leader russo è riuscito ad esercitare un controllo su diversi stati africani. “Putin è tornato prepotentemente in Africa da tanti anni con grandi investimenti, aperture di ambasciate e soprattutto, con la vendita delle armi. La Russia è il primo partner per molti paesi chiave. La sua è una campagna di espansione in quella che una volta era definita Franceafrique e che oggi è a tutti gli effetti una Russiafrique”. Giusti, che per Lies si occupa prevalentemente della questione africana, traccia in esclusiva ai nostri microfoni uno scenario chiaro.
Rispetto al passato la Russia ha superato la Francia nella gestione dell’economia e della sicurezza. Secondo il giornalista di Limes, Putin ha orchestrato, in modo più o meno diretto “diversi colpi di stato, con militari addestrati a Mosca o che hanno lavorato con forze russe nel continente africano. Tutto questo lo fa con la vendita delle armi e con l’utilizzo dei contractors, i cosiddetti mercenari del famoso Wagner Group che è un’entità strana, registrata in Argentina, ma appartenente ad Eugenj Bricozin, che è un fedelissimo di Putin”.
I dubbi dell’Italia
Il rapporto tra Putin e l’Africa è molto stretto. A marzo scorso il Ministro della difesa italiano Guido Crosetto aveva ipotizzato che dietro lo sbarco in Italia di numerosi profughi dalle coste africane, ci fosse proprio la mano di Putin. Mi sembra che ormai si possa affermare che l’aumento esponenziale del fenomeno migratorio che parte dalle coste africane sia anche, in misura non indifferente, parte di una strategia chiara di guerra ibrida che la divisione Wagner, mercenari al soldo della Russia, sta attuando, utilizzando il suo peso rilevante in alcuni paesi Africani”, dichiarò il ministro. Ma che vantaggi ha Putin da questo controllo dell’Africa? “Che gli Stati africani non si sono schierati contro Putin all’Onu. L’Eritrea ha votato a favore della Russia e ben 16 stati si sono astenuti“, sentenzia Giusti.