Clamorosa sentenza di un giudice americano. Nonostante gli ultimi clamorosi fatti di cronaca, arriva un giudizio shock
Una decisione clamorosa. Una scelta che scuote gli Stati Uniti e tutto l’occidente. Nonostante i recenti fatti di cronaca, le uccisioni nelle scuole, nei supermercati, la strage di un’intera famiglia uccisa da un vicino di casa in Texas, un giudice si è resto protagonista di una decisione incredibile, destinata a modificare per sempre (o forse in questo caso sarebbe più giusto dire…a lasciare le cose come erano in modo definitivo) il rapporto tra i cittadini statunitensi e le armi.
Un giudice federale della Virginia ha stabilito che la legge che vietava ai rivenditori di armi da fuoco di vendere pistole e fucili a giovani adulti sotto i 21 anni viola il Secondo Emendamento ed è incostituzionale. La sentenza emessa mercoledì dal giudice Robert Payne della Corte distrettuale degli Stati Uniti a Richmond, se non fosse annullata, consentirebbe ai rivenditori di vendere pistole ai giovani tra i 18 e i 20 anni. Nella sua sentenza di 71 pagine, Payne ha scritto che molti dei diritti e delle responsabilità della cittadinanza sono concessi all’età di 18 anni, compreso il diritto di votare, arruolarsi nell’esercito senza il permesso dei genitori e far parte di una giuria federale. “Se la Corte dovesse escludere i giovani tra i 18 e i 20 anni dalla protezione del Secondo Emendamento, imporrebbe limitazioni al Secondo Emendamento che non esistono per altre garanzie costituzionali”, ha scritto Payne.
“Poiché gli statuti e i regolamenti in questione non sono coerenti con la storia e la tradizione della nostra nazione, non possono essere approvati”, ha continuato il giudice. Sulle armi da fuoco l’America si divide. Ma dal punto di vista legislativo, sono spesso arrivate sentenze controverse. Numerosi tribunali hanno dichiarato incostituzionali alcune leggi, volte a tenere le armi lontane dalle mani dei maltrattatori domestici e degli imputati sotto accusa, nonché il divieto di possedere armi con il numero di serie rimosso. Un giudice federale ha recentemente citato la decisione dell’Alta Corte nel pronunciarsi contro una legge del Minnesota che vieta ai giovani tra i 18 e i 20 anni di ottenere il permesso di portare le armi in pubblico. L’anno scorso un giudice ha bocciato una legge simile sulle restrizioni alle armi per i giovani adulti in Texas.
Payne, che ha citato più volte una sentenza simile della Corte Suprema del 2022, ha scritto che il governo non ha presentato “alcuna prova di restrizioni basate sull’età per l’acquisto o la vendita di armi da fuoco dell’epoca coloniale, della fondazione o della prima Repubblica”. La mancanza di norme simili in quei periodi indica che “i Fondatori consideravano le norme sull’acquisto di armi da fuoco basate sull’età come un limite al diritto di tenere e portare armi confermato dal Secondo Emendamento”.
Una scelta che fa discutere
La palla passa in mano al dipartimento di giustizia, che dovrà decidere se confermare la sentenza o impugnarla. Numerose le proteste. “Non solo sono la principale causa di morte dei bambini e degli adolescenti negli Usa ma i dati mostrano che i giovani di eta’ compresa tra 18 e 20 anni commettono omicidi a un tasso triplo rispetto agli over 21”, ha dichiarato Everytown Law, un’organizzazione per la prevenzione della violenza delle armi.
Numero di stragi in aumento
La sentenza arriva in un momento molto delicato. Con il numero dei morti per armi da fuoco in grandissimo aumento. Nel 2022 più di 14.000 persone sono morte per arma da fuoco. Quasi 500 persone sono state uccise in sparatorie e omicidi di massa negli Stati Uniti nel 2022. Il 2023 non è iniziato meglio: nel solo mese di gennaio si sono registrate 49 sparatorie con morti e feriti. Molti, sono purtroppo minorenni. Questa sentenza rischia di aggravare ulteriormente la situazione, già caotica.