Quest’anno le località marine e lacustri italiane che hanno ottenuto la Bandiera Blu sono 16 in più rispetto al 2022.
L’anno scorso erano 210, quest’anno invece sono 226. Comprendono 448 spiagge, l’11% di quelle premiate a livello mondiale. Oltre ai Comuni, hanno ricevuto questo riconoscimento anche 84 approdi turistici.
La Bandiera blu viene assegnata dalla Ong internazionale per l’Educazione alla sostenibilità Fee (Foundation for Environmental Education), con sede in Danimarca e presente in 81 Paesi. Viene assegnata in base alle pulizia dell’acqua, della gestione dei rifiuti, delle aree verdi e le piste ciclabili, i servizi sulle spiagge e nel Comune, le strutture alberghiere e altri parametri.
Queste sono le new entry: Catanzaro, Rocca Imperiale (Calabria), San Mauro Cilento (Campania), Gatteo (Emilia Romagna), Laigueglia (Liguria), Sori (Liguria), Sirmione (Lombardia); e ancora Toscano Maderno (Lombardia), Porto San Giorgio (Marche); Termoli (Molise), San Maurizio D’Opaglio (Piemonte), Verbania (Piemonte); Gallipoli, Isole Tremiti (Puglia), Leporano (Puglia), Vieste (Puglia), Orbetello (Toscana).
Fuori dalla lista quest’anno Cattolica, in Emilia Romagna. “Anche quest’anno registriamo in notevole incremento dei Comuni che hanno ottenuto il riconoscimento della Bandiera Blu, ben 226 con 17 nuovi ingressi”, ha spiegato Claudio Mazza, presidente della Fondazione Fee Italia, come riporta Vanity Fair.
“Una progressione che cresce di anno in anno: basti pensare che nel 1987 – primo anno – i Comuni Bandiera Blu in Italia erano 37, nel 1997 arrivano a 48, nel 2007 a 97, nel 2017 diventano 164, fino ad arrivare a oggi, con sempre più località che si avvicinano al percorso facendo una chiara scelta di campo per la sostenibilità”.
Ma quali sono i parametri per ottenere la Bandiera Blu? Innanzitutto le acque devono rispettare i parametri della balneazione secondo regole più restrittive di quelle previste dalla normativa nazionale.
Le spiagge devono rispettare gli standard e i requisiti di analisi sulle qualità delle acque. Un altro parametri è la conformità alle direttive sul trattamento delle acque reflue e sulla qualità della acque di scarico. Gli scarichi reflui non devono interessare l’area della spiaggia.
E ancora, raccolta differenziata, corretta gestione dei rifiuti pericolosi, vaste aree pedonali, piste ciclabili, arredo urbano curato, aree verdi. Le spiagge devono essere dotate di tutti i servizi e di personale addetto al salvataggio, non devono esserci le barriere architettoniche.
Un altro parametro riguarda l’educazione ambientale e l’informazione, attraverso corsi di educazione ambientale rivolto a scuole, giovani, turisti e residenti. La presenza di strutture alberghiere, servizi di pubblica utilità, informazioni turistiche, segnaletica aggiornata; presenza dell’attività di pesca ben inserita nel contesto della località marina.
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