“La natalità è un tema che riguarda la salute economica e sociale del Paese. Non c’entrano i valori o gli schieramenti politici, ma cosa accade nel presente e cosa accadrà nel futuro a tutti noi, nessuno escluso”.
Così il presidente della Fondazione per la Natalità Gigi De Palo, aprendo la terza edizione degli Stati Generali che si chiama Sos-Tenere#quota500mila, alla quale partecipano anche Papa Francesco e la premier Giorgia Meloni.
Nel 2022 è stato raggiunto un nuovo record minimo di nascite che per la prima volta sono scese sotto quota 400mila. All’anagrafe sono stati registrati precisamente 392.598 bimbe e bimbe. “Un dato su tutti: siamo al record negativo di 339mila nascite a fronte di 700mila morti. Se non si cambia qualcosa, tra qualche anno crollerà tutto”, avverte De Palo, ricordando che le aziende “già oggi fanno fatica a trovare lavoratori, figurarsi tra qualche anno”.
“Il Pil? Se non ci sono lavoratori, chi produrrà ricchezza? I media? A che serve la digitalizzazione se non nascono più nativi digitali? Lo sport? Da un paio di anni il commissario tecnico della Nazionale italiana Roberto Mancini lamenta il fatto che in Italia ci sono pochi attaccanti. È così: se nascono meno bambini diminuisce la possibilità di scelta. Le banche? Le scuole? L’Italia oggi stabilmente all’ottavo posto come potenza economica del mondo, se non inverte la rotta, tra una ventina d’anni crollerà al 25esimo posto. Natalità ed economia sono strettamente collegate”.
Mattarella: “Permettere alle giovani coppie di creare una famiglia”
“La struttura demografica italiana manifesta uno squilibrio che deve richiamare l’attenzione”, scrive il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una lettera indirizzata agli Stati Generali della Natalità. “Alle istituzioni compete la responsabilità di attuare politiche attive che permettano alle giovani coppie di realizzare il loro progetto di vita, superando le difficoltà di carattere materiale e di accesso ai servizi che rendono ardua la strada della genitorialità. Si tratta di una puntuale prescrizione della Costituzione, all’articolo 31″.
Roccella: “Agire a favore delle pari opportunità”
“I fattori che mettono a rischio la natalità riguardano moltissimo le pari opportunità. Noi vogliamo agire attraverso tutti i provvedimenti per sostenere il lavoro femminile, la conciliazione e l’armonizzazione tra vita e lavoro, creare un ambiente di lavoro favorevole alla maternità e alla paternità e ovviamente anche sostenere la famiglia attraverso tutti i provvedimenti, considerando come fondamentale il criterio dei figli“. Così la ministra per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella, secondo la quale, si deve “intervenire sulla cultura della paternità e per questo valorizzare il ruolo delle mamme: i padri sono fondamentali anche soprattutto nell’accompagnare la maternità. Le dimissioni dal lavoro le danno le donne, i congedi li prendono le donne, è lì che dobbiamo agire anche se vogliamo coinvolgere i padri“.