Quattro civili palestinesi, tra cui una bambina di quasi dieci anni, sono rimasti uccisi da razzi difettosi sparati dalla Jihad islamica da Gaza verso Israele, caduti nella Striscia.
La notizia è stata confermata dal portavoce militare israeliano, secondo cui sulla Striscia sono caduto oltre 100 razzi. La bambina si chiamava Lynn Loch. Morto anche un sedicenne, Yazen Alian. In due giorni i palestinesi morti sono stati 25, i feriti 80.
Isreale ha ucciso prima dell’alba un leader militare della Jihad islamica palestinese in un nuovo attacco sulla Striscia di Gaza, che ha causato anche altre due vittime. Si chiamava Ali Ghali, ed era il “comandante di un’unità di lancio di razzi, è stato assassinato nel Sud della Striscia”, si legge in un comunicato delle Brigate al Quds, braccio armato della Jihad islamica.
Nello stesso attacco sarebbe stata distrutta la parte superiore di un edificio israeliano a Khan Younis. Secondo fonti mediche palestinesi, anche altre due persone sono rimaste uccise. Le vittime sono tutti membri della Jihad islamica, come ha affermato l’esercito israeliano in un comunicato, specificando che “aerei da combattimento hanno preso di mira” Ghali, mentre era nascosto “in un appartamento”.
Quella in corso è la più grave escalation tra i gruppi armati palestinesi a Gaza e Israele da agosto dello scorso anno. Le sirene di allarme che segnalano l’arrivo dei mezzi da Gaza continuano a risuonare nelle comunità israeliane attorno alla Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare.
Una vera e propria guerra non dichiarata che continua a colpire soprattutto i civili, nonostante la tregua mediata dall’Egitto mercoledì. Le immagini che arrivano da Gaza mostrano distruzione, morti, feriti, famiglie tra le macerie.
Dal territorio israeliano l’allerta è massima. Le scuole sono chiuse, i residenti devono mettersi al riparo. Le sirene di allarme risuonano fino a 80 chilometri di distanza in tutto il Sud e il Centro di Israele. I razzi palestinesi tentano di colpire villaggi israeliani a caso.
In un discorso televisivo, il premier israeliano Netanyahu ha dichiarato di aver assestato un duro colpo ai palestinesi, ma “non è finita. Diciamo ai terroristi e ai loro mandanti che non possono nascondersi. Scegliamo noi il luogo e il momento per colpirvi, decidiamo noi quando tornerà la calma”.
Fuori da Gaza sono stati uccisi almeno 107 palestinesi dalle forze israeliane nella Cisgiordania occupata e a Gerusalemme est dall’inizio dell’anno. Almeno 20 persone sono morte nel corso di attacchi palestinesi contro cittadini israeliani.
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