Il reddito delle famiglie cresce nella zona Ocse, ma in Italia subisce un calo del 3,5% a causa dell’inflazione causata dai prezzi dell’energia.
Il dato arriva dall’Ocse, organismo internazionale che ha sede a Parigi, ed è riferito al quarto trimestre del 2022 (ottobre-dicembre). Il reddito reale delle famiglie è cresciuto dello 0,6% complessivamente, superando dello 0,1% la crescita del Pil reale per abitante.
Tuttavia il dato è variabile a seconda dei Paesi presi in considerazione. Sui ventuno Stati membri dell’Organizzazone, otto registrano un aumento del reddito nel periodo precedentemente specificato, mentre tredici sono in calo.
I Paesi che registrano un incremento
L’incremento più importante è registrato nel Regno Unito, con il +1,2%, dovuto alla crescita dei salari e dal sostegno pubblico ai consumi energetici. Il Canada registra un aumento dello 0,9%, mentre Francia dello 0,7% e gli Stati Uniti dello 0,8%.
I Paesi in decrescita
Sono in decrescita invece l’Italia, che con il -3,5% è il fanalino di coda tra i Paesi più forti del G7, dietro alla Germania che registra un -1%.
La causa del calo del reddito reale
Il motivo, secondo l’Ocse, è “la fiammata dei prezzi energetici”, che ha causato una “forte inflazione”, con conseguenze negative sulla disponibilità delle famiglie italiane.
Negli ultimi dodici mesi, nonostante la moderata crescita del terzo e quarto trimestre 2022, il dato è sceso del 3,8% anche al livello Ocse, caratterizzandosi come “il più forte calo annuale dall’indirizzo della serie”.
Su base annua, il reddito reale delle famiglie dei Paesi del G7 è sceso del 3.9%, con la contrazione più ampia negli Stati Uniti d’America che è al -6%. Il fenomeno, secondo gli esperti dell’Ocse, legato agli aiuti governativi concessi da Washington durante la pandemia Covid-19.