La responsabile del Settore Statistica della Fondazione ISMU in esclusiva: “Ci aspettavamo numeri diversi”
Ieri la Farnesina ha lanciato un allarme a tutti gli italiani che vivono in Ucraina, invitandoli a lasciare il Paese al più presto per tornare in Italia. Alla luce dei recenti attentati e dopo l’inasprimento dei rapporti tra Mosca e Kiev, la situazione sembra sempre più delicata. “Si continuano a registrare sempre più pesanti attacchi missilistici a Kiev e in tutto il territorio ucraino. Si raccomanda la massima prudenza. Tutti i viaggi verso l’Ucraina, a qualsiasi titolo, sono assolutamente sconsigliati. Ai connazionali ancora presenti in Ucraina è fortemente raccomandato di utilizzare i mezzi tuttora disponibili, inclusi i treni, per lasciare immediatamente il Paese, negli orari in cui non è in vigore il coprifuoco”, la nota redatta dal Ministero degli Esteri.
Il Governo invita gli italiani residenti in Ucraina a tornare a casa. Ma quanti sono invece i cittadini ucraini che hanno lasciato la loro terra dopo lo scoppio del conflitto per chiedere accoglienza in Italia? La Fondazione ISMU (Iniziative e studi sulla Multietnicità), sta studiando nel dettaglio l’arrivo dei profughi ucraini in Italia. “Rispetto a quello che è successo all’inizio del conflitto – dichiara in esclusiva a Velvetnews.it Livia Ortensi, demografa e responsabile del Settore Statistica della Fondazione ISMU – la situazione ora si è piuttosto stabilizzata. Rispetto a quello che è successo in altri Paesi, in Italia i numeri di cittadini ucraini arrivati, sono decisamente bassi.
Al 1° gennaio 2022 (prima dell’inizio della guerra tra Mosca e Kiev) gli ucraini residenti in Italia erano 225.307, pari al 4,5% del totale degli stranieri iscritti in anagrafe. Secondo i dati evidenziati dall’Ismu, la stragrande maggioranza erano donne (175.275, pari al 77,8% del totale). Per quanto riguarda la distribuzione territoriale, un quarto del totale si concentrava in Lombardia (53.106), seguita da Campania (37.834), Emilia-Romagna (32.229) e Lazio (22.228). Se si prendono in considerazione i dati sui permessi di soggiorno, e quindi anche i soggiornanti regolari non iscritti in anagrafe, al 1° gennaio 2022 si contavano 230.373 persone di nazionalità ucraina (+3,1% rispetto all’anno precedente).
Dottoressa Ortensi, alla luce dell’evoluzione del conflitto, si è registrato un aumento di arrivi dall’Ucraina?
“C’era stato un grande picco all’inizio della guerra. Ora i dati si sono assestati. I numeri da febbraio ad oggi, solo per rimanere alla sua domanda, sono praticamente gli stessi. Qualche migliaio di persone in più o meno, ma nulla che faccia immaginare un’escalation”.
C’è la possibilità che ora le cose possano mutare?
Alla luce di quello che abbiamo visto, penso proprio di no. Non abbiamo registrato nessuna fiammata, nessun incremento dei flussi. Chi ha deciso di lasciare l’Ucraina non viene qui per stabilirsi. L’Italia non è stato uno dei Paesi maggiormente interessato dai flussi. Noi ci immaginavamo una situazione diversa, anche alla luce della forte presenza di cittadini ucraini sul nostro territorio. Ma non è successo”.
E’ possibile quantificare quante persone sono arrivate dall’Ucraina dall’inizio della guerra?
“Parliamo di circa 175.000 persone. Noi ne aspettavamo molte di più. Il flusso è stabile e anche nell’ultimo periodo non è cambiato”.
Il confronto con la Spagna
Secondo i dato pubblicati dal dipartimento della Protezione Civile forniti dal Ministero dell’Interno e aggiornati al 21 aprile 2023, 175.107mila ucraini con protezione temporanea, di cui il 35,43% (62.046) ha meno di 18 anni, il 71% è di sesso femminile (124.798) e il 18,11% si concentra in Lombardia. Confrontando questi dati con quelli della Spagna, non si notano troppe differenze. Nella penisola iberica sono arrivati poco più di 170mila ucraini, secondo i dati della Oficina de Asilo y Refugio, del Ministero dell’Interno aggiornati a inizio marzo 2023. Tornando in Italia il dato che va letto con maggiore attenzione, è quello relativo ai minori di diciotto anni che arrivano soli: al primo di aprile sono il 24,2% del totale (prima nazionalità in graduatoria fra i MSNA). Il 51% dei MSNA ucraini è composto da bambine e ragazze (2.426), che rappresentano peraltro l’84,7% del totale delle minorenni straniere non accompagnate presenti in Italia.