Il Collegio di Garanzia del CONI ha pubblicato le motivazioni della sentenza sul processo plusvalenze per la Juventus.
La decisione risaliva al 20 aprile, in seguito al ricorso presentato dalla società sportiva contro la Figc e la Procura federale FIGC, contro la decisione della Corte Federale di Appello che il 20 gennaio scorso aveva inflitto 15 punti di penalizzazione alla Juve.
Svolta Juventus, come si è arrivati a oggi
In quell’occasione, il Collegio aveva accolto il ricorso dei bianconeri e rinviato alla Corte Federale di Appello per una rivalutazione. Al contrario erano stati respinti i ricorsi di Andrea Agnelli, ex presidente della Juve, di Maurizio Arrivabene, ex amministratore delegato, Federico Cherubini, ex direttore sportivo ancora in carica, e Fabio Paratici, ex direttore sportivo. Accolti invece, i ricorsi di Pavel Nedved, Paolo Garimberti, Assia Grazioli – Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo e Francesco Roncaglio.
I giudici hanno evidenziato la necessità di una rimodulazione delle responsabilità degli “amministratori privi di deleghe della Juvenuts”, con effetto anche sulla penalizzazione.
“Considerato, infatti, che la misura della sanzione della penalizzazione inflitta alla Juventus risulta determinata in relazione alle accertate violazioni dei suoi rappresentanti e dei suoi dirigenti, nonché dei suoi amministratori senza delega, il venir meno, per l’accertato vizio motivazionale, della sanzione per questi ultimi si riflette, allo stato, anche sulla sanzione complessiva irrogata alla società e rende, quindi, necessaria una nuova valutazione della Corte Federale d’Appello sulle eventuali responsabilità dei singoli amministratori senza delega e poi anche della stessa società Juventus“, scrivono i giudici.
La vicenda dei 9 punti
Sembra che l’indirizzo sia un ridimensionamento della sanzione per il club, che potrebbe anche far tornare la vicenda alla richiesta di 9 punti della Procura Federale in sede dibattimentale. Spetterà ora alla giustizia federale stabilire le pene sportive. La Corte di riunirà alla fine di maggio per decidere la nuova sanzione.
Nelle motivazioni viene citato anche lo stesso procuratore federale, sull’esigenza di adottare una “dosimetria sanzionatoria che impone una diversa valutazione del comportamento tenuto in sede sportiva da quello in ambito societario ai fini della rappresentazione della situazione economica, patrimoniale e finanziaria”.
Resta il tema dell’afflittività che la Juventus potrebbe anche spostare nella prossima stagione sportiva per salvare la qualificazione alla prossima Champions League.