Il presidenzialismo è uno dei punti sul tavolo del governo che a partire da domani, martedì 9 maggio, avvierà un percorso verso le riforme istituzionali, ascoltando i pareri delle opposizioni.
L’appuntamento è fissato alla Camera dei deputati, nella Biblioteca del presidente. Al confronto parteciperanno anche i vicepresidenti del Consiglio Matteo Salvini e Antonio Tajani, la ministra per le Riforme istituzionali e la semplificazione normativa Maria Elisabetta Alberti Casellati, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, i sottosegretari alla Presidenza del consiglio Alfredo Mantovano e Giovanni Fazzolari, e il costituzionalista Francesco Saverio Marini.
Il primo incontro sarà alle 12:30 con +Europa; alle 13, con il Gruppo per le Autonomie e componente Minoranze linguistiche; alle 13.45, con il Gruppo Alleanza Versi e Sinistra; alle 15.30 l’esecutivo incontrerà Azione-Italia Viva-Renew Europe; alle 17, il Movimento 5 Stelle e alle 18:30 il Pd.
La proposta del centrodestra sarà l’elezione diretta “sia essa del presidente della Repubblica o del presidente del Consiglio”, ha spiegato la ministra per le riforme Casellati.
Durante la serie di bilaterali, l’esecutivo capirà se c’è disponibilità da parte delle opposizioni al dialogo sulle riforme e sul percorso da seguire. Se cioè, la via ordinaria o con una Bicamerale o una Costituente come richiesto da Riccardo Magi di +Europa.
Nel caso di una Bilaterale o di una Costituente, sarebbe necessario istituire una legge costituzionale per istituirle. “A gennaio avevo fatto un giro di ascolto con tutte le opposizioni per cercare attraverso lo scambio, un arricchimento delle nostre conoscenze ed arrivare a un punto di caduta. Sono fiduciosa perché la Costituzione dovrebbe farsi tutta insieme. Con il secondo giro vedremo se si arriverà a questo. Vediamo se riusciamo ad arrivare a un accordo, io ci spero”, ha dichiarato la ministra Casellati.
La segretaria del Pd Elly Schlein teme che il confronto di martedì con la premier Meloni “si riveli non un momento di vero confronto, ma solo l’ennesima operazione per distogliere l’attenzione da altre questioni, su cui il governo ha fatto scelte scellerate, dal lavoro all’immigrazione”.
Quello di domani sarà il primo faccia a faccia diretto tra Meloni e Schlein. Al tavolo con il Movimento 5 Stelle non ci sarà Giuseppe Conte, impegnato a Brescia per l’inchiesta sul Covid. Il leader dei grillini è stato convocato dal Tribunale dei ministri insieme con l’ex ministro della Salute Roberto Speranza per l’inchiesta sulla prima fase della gestione della pandemia in Italia.
“Credo che sia giusto, quando si fanno delle riforme istituzionali che tutte le forze politiche siano protagoniste di questa fase nuova. Per noi è un impegno preso con gli elettori dagli anni 90 e intendiamo andare avanti. Ci auguriamo che ci sia un atteggiamento costruttivo e positivo da parte delle opposizioni”. Sono le parole del ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani. “Da parte nostra c’è grande disponibilità ad ascoltare e confrontarci. Il ministro Casellati ha incontrato le forze politiche e si è fatta delle idee e adesso ci sarà un confronto più formale per vedere se si può lavorare insieme – ha aggiunto -. Noi siamo disposti a farlo. Non possiamo accettare veti ma l’intento mio e del governo è di discutere e mi auguro da parte delle opposizioni un contributo costruttivo per migliorare la Costituzione e dare più stabilità al Paese”.
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