Una delle più grandi bandiere della storia capitolina ha annunciato sui social: “Mi dicono che i malati oncologici tirano fuori forze inaspettate! Io ci sto provando!”
Prima la brutta sconfitta sul campo del Milan, che riporta sulla terra la Lazio di Maurizio Sarri (alla terza battuta d’arresto nelle ultime quattro gare di campionato), poi la pessima notizia, che riguarda una delle bandiere più splendenti nella storia biancoceleste. Vincenzo D’Amico ha ammesso di lottare contro un cancro.
Una doccia freddissima per tutti i tifosi. L’ex capitano biancoceleste, due giorni fa aveva gelato il popolo laziale con un post sulla sua pagina Facebook: “Mi dicono che i malati oncologici tirano fuori forze inaspettate! Io ci sto provando!”. Nel giro di pochi minuti D’Amico è stato inondato di messaggi di affetto. L’ex Golden Boy della Lazio del primo scudetto è uno dei personaggi più amati dal pubblico capitolino. Sul campo ha vinto un titolo, si è caricato sulle spalle le sorti della squadra biancoceleste nel suo periodo più complicato, e una volta lasciato il club (per questioni di bilancio), a distanza di un anno fece di tutto per tornare a giocare con la Lazio, rinunciando ad una cospicua parte del suo stipendio e portando avanti personalmente la trattativa.
“Purtroppo è tutto vero”, ha confermato D’Amico all’ANSA. I tifosi biancocelesti sono costernati. Si sono stretti ancora di più intorno al proprio beniamino, che hanno amato sul campo e negli anni in cui si è messo in evidenza come commentatore. Oltre alla collaborazione con la Rai (è stato per anni il commentatore della Nazionale Under 21 e di numerose gare delle squadre italiane impegnate nelle Coppe Europee), Vincenzo D’Amico ha continuato a raccontare le vicende biancocelesti collaborando con radio e tv locali. Il suo rapporto con il pubblico laziale è sempre stato molto stretto.
Con il club capitolino ha esordito in serie A e giovanissimo (a 18 anni) ha vinto uno scudetto da protagonista, formando con Chinaglia e Garlaschelli l’attacco della squadra di Tommaso Maestrelli. Ha giocato con la squadra biancoceleste per 16 anni, collezionando 336 presenze e 49 gol. Nel periodo più complicato, dopo l’addio di Giorgio Chinaglia e lo scandalo scommesse che coinvolse diversi suoi compagni di squadra, guidò un gruppo di ragazzini (provenienti dal settore giovanile) alla salvezza. Due le gare più significative: Lazio-Catanzaro e Lazio-Varese: le due sfide in cui Vincenzo D’Amico dimostrò di essere riuscito ad abbandonare l’etichetta di eterna promessa e di essersi trasformato in uomo squadra. In guida. Quella bandiera che è stata sventolata con orgoglio. E alla quale i laziali si aggrappano, per provare a vincere insieme l’ennesima battaglia.
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