L’episodio dei due droni lanciati sul Cremlino è senza dubbio uno dei più enigmatici mai accaduti dall’inizio della guerra in Ucraina.
La Russia ha accusato l’Ucraina di aver tentato di uccidere il presidente russo Vladimir Putin ed ha annunciato ripercussioni sul fronte, che poi ci sono subito state in particolare su Kiev. Nelle ultime ore il Cremlino ha dichiarato che dietro a questo episodio c’è la mano degli Stati Uniti, che avrebbero mandato l’Ucraina all’attacco.
Dal canto suo l’Ucraina nega di essere l’autrice dell’attacco e dalla sua parte ci sono tanti Paesi occidentali. Secondo l’Institute for the study of war (Isw) Usa, la Russia potrebbe aver orchestrato l’attacco con droni (che sono stati distrutti) contro il Cremlino e di creare le condizioni per una più ampia mobilitazione sociale. Secondo il centro studi ci sono segnali che l’attacco sia stato condotto da forze interne.
Intanto sono state diffuse le immagini del tentato attentato alla vita di Putin, che però in quel momento non era nella sua residenza ufficiale. Si tratta di due video che ormai hanno fatto il giro del mondo. Uno riprende il tetto incendiato dai droni. Il secondo è quello che ha creato molti dubbi per la presenza di due persone sul tetto. Tra i politici ucraini c’è chi si chiede chi siano.
Anton Gerachchenko, consigliere del Ministero dell’Interno, ha pubblicato il video su Twitter, chiedendosi: “Chi sono queste persone e perché salgono sul tetto del Cremlino giusto prima dell’esplosione?”.
“Lo sanno tutti che Putin non sta al Cremlino e non c’è nessun vantaggio per l’Ucraina nel colpirlo”. Lo dichiara a SkyNews una fonte del Ministero della Difesa britannica, riferendosi all’episodio dei droni sul Cremlino: “Tutto è possibile ma non c’è alcun vantaggio per l’Ucraina nel farlo, non c’è alcun vantaggio militare, tutti sanno che Putin non rimane al Cremlino. Semmai l’episodio è a favore della Russia, che cerca così di ottenere sostegno contro l’Ucraina”.
Intanto la Cina invita alla calma e il ministro degli Estero Mai Ning afferma che la posizione di Pechino “sulla crisi ucraina è coerente e chiara: tutte le parti dovrebbero evitare di intraprendere qualsiasi azione che possa aggravare ulteriormente la situazione”.
“Oggi all’Aia avremmo voluto vedere un altro Vladimir, quello che merita di essere condannato per i suoi crimini nella capitale del diritto internazionale. Sono sicuro che questo succederà, quando vinceremo e noi vinceremo”. Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in conferenza stampa all’Aia, dove ha incontrato oggi i vertiti della Corte penale internazionale che ha emesso il mandato di cattura per Vladimir Putin, accusato di crimini di guerra.
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