Una rete estesa dalla Locride alla Germania, fino al Belgio, Francia e Portogallo. 108 persone sono state arrestate in Calabria, in Italia e all’estero.
I carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria e del Ros, hanno smantellato l’impero delle storiche famiglie di San Luca, nella Locride, avevano messo su facendo affare con la cocaina.
Le accuse, a vario titolo, sono di associazione mafiosa, concorso esterno e traffico internazionale di droga con l’aggravante della transnazionalità e di ingente quantità, traffico di armi, anche da guerra. E ancora, riciclaggio, favoreggiamento, trasferimento fraudolento e procurata inosservanza di pena.
L’operazione si chiama Eureka, e ha colpito le cosche Nirta-Strangio di San Luca e Morabito di Africo. È stata coordinata dal procuratore Giovanni Bombardieri, dall’aggiunto Giuseppe Lombardo e dai pubblici ministeri Diego Capece Minutolo e Giovanni Calamita.
Il blitz è scattato a Reggio, ma anche a Catanzaro, Vibo Valentia, Pescara, Milano, Salerno, Catania, Savona, Bologna, Vicenza, L’Aquila, Ancora, Roma, Cagliari.
Con oggi, vengono archiviati gli anni della faida terminata con la strage di Duisburg del 15 agosto 2007. Quell’episodio mostrò alla Germania e all’intera Europa che la ‘ndrangheta è un parassita radicato oltre i confini calabresi.
I contatti per la droga arrivavano fino in America Latina, inclusi quelli con una nuova e pericolosa organizzazione attiva tra Brasile e Uruguay che si sta strutturando sul modello della ‘ndrangheta.
Tra gli arrestati c’è anche l’ex superlatitante Rocco Morabito, che è già in carcere dopo essere stato arrestato a Montevideo, poi fuggito dal carcere e riacciuffato in Brasile ed estradato dopo un lungo braccio di ferro con le autorità locali.
In manette anche Lucio Aquino, accusato di aver aperto i canali con il Messico. Secondo gli inquirenti teneva i contatti in Colombia con il clan del Golfo, scissione delle Autodefensas de Columbia, un gruppo paramilitare nato decenni fa con dei latifondisti che non accettarono l’accordo di pace nazionale.
Secondo le indagini, la ‘ndrangheta contava su oltre 1200 uomini che gli hanno permesso di arrivare fino al Bajo Cauca dove aree protette sono state disboscate e corsi dei fiumi deviati attraverso una serie di società e conti di comodo.
In Germania sono stati oltre cento i mandati di perquisizione eseguiti e più di cinquanta gli arresti in Baviera, Renania settentrionale-Vestgalia, Renania-Palatino, Saarland e Turingia. In Italia e negli altri Paesi sono stati trovati armi, droga e denaro.
Arresti anche a Genova e Milano. Nel capoluogo ligure sono state arrestate quindici persone per detenzione di traffico internazionale di droga e intestazione fittizia di beni. A Milano invece, sono state bloccate quaranta persone coinvolte in una rete di traffico di droga che dalla Lombardia arrivava in Nord Europa.
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