Dopo aver annunciato un tentativo di attacco con i droni al Cremlino, da Mosca arrivano parole durissime verso il leader ucraino
La guerra tra Russia e Ucraina potrebbe essere arrivata ad una fase cruciale. Forse al classico punto di non ritorno. Il Cremlino ha accusato Kiev di aver effettuato un attacco personale verso Vladimir Putin, lanciando messaggi chiari e pesanti “L’attacco sventato la notte scorsa con due droni è stato un attentato terroristico alla vita del presidente Vladimir Putin, che è rimasto illeso”, ha dichiarato l’agenzia di Stato, confermando che “Mosca adotterà misure di ritorsione contro Kiev”.
La Russia accusa l’Ucraina di aver tentato di realizzare un attentato diretto al presidente Putin. Un’accusa gravissima, che avrebbe delle ripercussioni incredibili. L’ex presidente russo Dmitrij Medvedev ha lanciato una vera e propria bomba, annunciando la volontà di uccidere Volodymr Zelensky. “Dopo l’attacco terroristico di oggi non rimangono altre opzioni se non la rimozione fisica di Zelensky e della sua cricca”, ha in un messaggio su Telegram l’ex presidente russo Dmitrij Medvedev, dopo l’attacco di Kiev contro il Cremlino denunciato da Mosca. “Non è nemmeno necessario che firmi l’atto di resa incondizionata”, si legge nel messaggio, “neanche Hitler, come sappiamo, lo firmò. C’è sempre un successore”.
Zelensky ha negato l’attentato, parlando di manipolazioni realizzate dalla Russia per coprire la sua debolezza sul terreno. “Noi non attacchiamo Putin o Mosca“, ha assicurato Zelensky, aggiungendo che Kiev intende “lasciare” il leader russo al giudizio di una Corte internazionale. Mosca, gli ha fatto eco il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak, è solo alla ricerca di un pretesto per scatenare “un attacco terroristico su larga scala”. Il mondo occidentale guarda con preoccupazione all’escalation di violenze. Il Segretario di Stato statunitense Antony Blinken ha annunciato che il Governo americano non può confermare nulla, esortando comunque a “prendere con le pinze” tutte le notizie che arrivano da Mosca. Nella capitale russa tuttavia il timore si diffonde per possibili clamorosi attacchi mentre si avvicina la data del 9 maggio, anniversario della vittoria sul nazismo nella Seconda guerra mondiale.
La festa del 9 maggio
Lo scorso anno molti immaginavano la fine del conflitto in questa data, per permettere a Putin di festeggiare un anniversario storico con una nuova esaltante vittoria. In pochi credevano che il conflitto fosse destinato a durare ancora a lungo e con notevoli perdite per Mosca. La Russia non intende però rinunciare ai festeggiamenti, anche se in diverse città sono state annullate le tradizionali parate militari. Tutto confermato invece a Mosca, dove sulla Piazza Rossa tutto si svolgerà da programma, come ha fatto sapere il Cremlino