L’immunologa continua la sua battaglia contro le bevande alcoliche e sposa le iniziative del governo olandese
Prima la guerra al Covid, ora quella al vino. L’immunologa Antonella Viola continua la sua crociata contro la bevanda alcolica, ritenuta cancerogena. Mentre il governo italiano si batte per tutelare un prodotto di eccellenza del Made in Italy, il mondo scientifico si divide, dopo le nuove dichiarazioni dell’immunologa.
La scienziata ha appena pubblicato un libro, intitolato “La via dell’equilibrio. Scienza dell’invecchiamento e della longevità”. In questo volume torna nuovamente a parlare dell’alcol e dei suoi effetti nocivi, evidenziando tutti i rischi che (secondo il suo studio) il vino potrebbe recare alla nostra salute. Partendo dalla lotta all’etanolo. Giudicato cancerogeno. “Dire che un paio di bicchieri di vino al giorno non fanno male è falso e pericoloso”, ha scritto Antonella Viola, ribadendo la sua posizione. “L’etanolo, l’alcol che si utilizza in tutti i tipi di bevande alcoliche, è cancerogeno”, prosegue, citando uno studio inglese secondo cui il rischio associato al consumo di alcol associato alle donne è addirittura superiore rispetto agli uomini. “Su 1000 donne e 1000 uomini che consumano in media una bottiglia di vino a settimana, 14 donne e 10 uomini svilupperanno un tumore a causa dell’alcol… Non a caso, già nel 1988 l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro e l’Organizzazione mondiale della sanità hanno inserito l’etanolo nella lista dei carcinogeni di primo livello”.
L’immunologa ha sposato la normativa studiata dal governo irlandese, che ha deciso di realizzare delle etichette da applicare alle bottiglie di vino, sulla base di ciò che è stato già fatto con i pacchetti di sigarette, evidenziando tutte le indicazioni sanitarie sui possibili danni che l’alcol potrebbe provocare alla salute delle persone che lo bevono. Una decisione che aveva già scatenato le reazioni del mondo politico italiano. “È chiaro il legame tra il consumo di alcol, e non solo l’abuso, e i tumori al seno, del colon-retto, al fegato, all’esofago, a bocca e gola. Le donne che bevono uno o due bicchieri di vino al giorno hanno un rischio aumentato del 27% di sviluppare il cancro alla mammella”, aveva dichiarato la dottoressa al Corriere della Sera.
“Chi beve ce l’ha piccolo… il cervello”
Ma non finisce qui: secondo l’immunologa, chi beve con frequenza corre dei rischi seri e potrebbe avere delle brutte sorprese: “Studi recenti – ha continuato – hanno analizzato le componenti della struttura cerebrale, dimostrando che uno o due bicchieri di vino al giorno possono alterarle. Insomma, chi beve ha il cervello più piccolo”.