ChatGPT è tornato disponibile in Italia dopo che OpenAI ha adattato la chatbot sulla base degli accordi con il Garante della privacy.
L’azienda in una nota ha dichiarato di avere “affrontato o chiarito” le questioni relative alla protezione dei dati personali, dopo il blocco precauzionale della chat fi intelligenza artificiale.
“Siamo felici di ripristinare l’offerta di ChatGPT in Italia. Per continuare su ChatGPT conferma per favore che hai più di 18 anni o nei hai più di 13 e hai il consenso da parte dei tuoi genitori o tutore”, si legge sul sito.
Dopodiché si viene rimandati a un link sulle policy per la privacy con informazioni su come vengono raccolti e usati i dati degli utenti.
Il primo segnale era arrivato in settimana, quando OpenAI ha concesso agli utenti di tutto il mondo la possibilità di escludere le proprie conversazioni dal training dell’algoritmo.
Il Garante italiano per la privacy aveva chiesto di inserire strumenti per permettere a tutti, anche ai non utenti, di chiedere la rettifica dei dati personali generati in modo inesatto e la cancellazione degli stessi se la rettifica non fosse possibile. Inoltre, OpenAI dovrà consentire agli interessati non utenti di esercitare il diritto di opposizione rispetto al trattamento dei loro dati.
Tutte queste misure hanno permesso ad OpenAI di tornare attiva in Italia e di fornire i propri servizi di intelligenza artificiale e di elaborazione del linguaggio naturale agli utenti italiani, garantendo al contempo la massima protezione della loro privacy e dei loro dati personali.
Inoltre l’azienda dovrà fare una campagna pubblicitaria perché anche i non utenti sappiano di poter essere esclusi dalla chatbot e ha rafforzato la trasparenza e la comunicazione con gli utenti italiani, fornendo informazioni dettagliate sulle modalità di raccolta e utilizzo dei dati e sui sistemi di sicurezza adottati per proteggerli.
Per quanto riguarda la verifica dell’età dei minori, il Garante ha ordinato a OpenAI di sottoporre entro il 31 maggio un piano di azione che preveda, non oltre il 30 settembre, un sistema di verifica dell’età, che sia in grado di escludere l’accesso agli utenti infratredicenni e ai minorenni che non hanno il consenso dei genitori o dei tutori.
L’informativa privacy dovrà essere facilmente accessibile e collocata in una posizione che ne consenta la lettura prima di procedere alla registrazione al servizio. In Italia dovrà essere presentata prima della registrazione e sempre in quell’occasione dovrà essere richiesto agli utenti se sono maggiorenni.
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